Re: paradosso Achille e tartaruga

From: ernesto <ernesto.alto_at_iol.it>
Date: 2000/10/21

"Federico Span�" <fspano_at_flashnet.it> wrote:

>"ernesto" <ernesto.alto_at_iol.it> wrote in message
>news:39e7aa1e.3306973_at_news.iol.it...
>> Mi pare che ci sia un altro grosso problema: se lo spazio fosse
>> continuo non c'� limite al piccolo e quindi si entra nell'assurdo con
>> le singolarit� dove la massa si annulla in un punti adimensionale.
>> Mi pare che sia meglio la teoria delle superstringhe che dimostrra
>> come non sia possibile al di sotto della cosidetta dimensione di
>> Planck e quindi, in pratica, quella sia la "grana" dello spaziotempo.
>> Ernesto
>
>Che poi possa essere meglio la teoria delle superstringhe non lo
>discuto, ma come fai a sostenere che non ponendo limite al piccolo si
>arriva a masse adimensionali?
>Non porre limite al piccolo significa che puoi trovare masse piccole
>quanto vuoi, ma sempre di dimensione non nulla. Non c'e' niente di
>assurdo in questo. Dove starebbe la singolarita'?
>
>Federico Spano'

Se non mi chiedi le equazioni relative (!) posso cercare di spiegare
come la vdo io: nella RG i buchi neri sono quasi obbligati e nel
collasso gravitazionale la materia raggiunge un punto di dimensione
nulla, � questa la singolarit� e molti valori schizzano allk'infinito.
Di soilito quando succede questo vuol dire che qualcosa nella teroia
non funziona.
La teoria delle stringhe pone un termine al "piccolo", sotto la
distanza di Planck la distanza stessa non ha pi� senso, anzi poich� ci
sono stringe che si arrotolano sulle ultramicriscopiche dimensioni
dell'universo e altre no, si pu� calcolare che le distanze sono le une
inverse delle altre ma entrambe legittime. Le stringhe non arrotolate
sulle microdimensioni si possono muovere liberamente attorno alla
circonferenza e determinano in tal modo una distanza proporzionale al
raggio R di un universo, mentre le stringhe arrotolate avendo energia
minima proporzionale a R, per il principio di indeterminazione sono
sensibile a distanze pari all'inverso di R, osssia a 1/R.
Poich� i fotoni che misurano gli astronomi sono modi di stringa
leggeri (stringhe non arrotolate) e risulta un raggio dell'univrso
pari a circa 10^61 la lunghezza di Planck.
 Insomma il nostro Universo � di 15 miliardi di anni luce se misurato
tramite le vibrazioni delle stringhe non arrotolate e piccolissimo
1/10^61 la lunghezza di Planck se misurato usando come sonde le
vibrazione delle stringhe arrotolate. (E anche le tre dimensioni
spaziali che percepiamo potrebbero essere arrotolate con raggio R!)

Ci sono poi altre conseguenze fantastiche, stupende, che fanno
pensare... ovviamente nessuno ancora sa se questa teoria sia
"verificabile" e quindi Popper � un po' incazzato...

Saluti,
Ernesto
--
Nuova moderazione in fase di test - perdonate i disagi
Received on Sat Oct 21 2000 - 00:00:00 CEST

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