(wrong string) � Ristretta (o quasi)
dumbo <_cmass_at_tin.it> wrote in message 01c01e98$92786580$73ca2dd5_at_default...
cut....
>Prendi un foglio e disegna due
> assi cartesiani; poi disegna un segmento; proietta il segmento sugli
> assi; ora senza cambiare nulla del segmento (n� la sua inclinazione
> rispetto ai vecchi assi, n� la sua lunghezza) traccia due nuovi assi
> orientati diversamente rispetto ai primi. E proietta il segmento su
> questi nuovi assi. Vedrai che, anche se il segmento � sempre lo
> stesso, le sue proiezioni non sono quelle di prima.
Questo discorso � interessante.
E' solo un esempio che non c'entra nulla con la relativit�,
oppure ha veramente qualcosa a che fare con la modificazione
delle lunghezze e del tempo?
Pech� se � cos�, vuoi dire che velocit� diverse determinano
un diverso orientamento degli assi dei sistemi di coordinate
a cui si riferiscono?
Ed � a causa di queste proiezioni che si � trovata la formula
per la contrazione delle lunghezze?
> cosa intendi per lunghezza reale ? Immagino quella "propria" cio� quella
del
> razzo in quiete. Giusto? Ma, appunto, il termine esatto � "lunghezza
propria",
Scusa non lo sapevo.
>.... mentre invece la lunghezza rispetto alla stazione � realmente
> contratta. Per tornare all'esempio del segmento: non puoi dire che
> la proiezione sull'asse x nel primo sistema di coordinate � pi� reale
> della proiezione sull'asse x' del secondo sistema di coordinate, ti pare?
Concordo con te,
ho solo usato un termine sbagliato.
> Ma a parte questo, non ho capito cosa non hai capito.
> Per misurare la lunghezza rispetto alla stazione, i segni sul
> pavimento devono essere tracciati simultaneamente, giusto?
Ascolta, tutto il discorso l'ho capito perfettamente
lo so quasi a memoria ormai.
Il punto �, e non � per niente banale,
che � impossibile per uno sulla stazione misurare
un razzo che fila via a velocit� elevata.
Le uniche possibilit� sono:
o ricevere dei segnali stabiliti direttamente dal razzo,
o scattargli una foto.
Nel secondo caso � impossibile che il razzo risulti pi� corto,
nella migliore delle ipotesi avr� la stessa lunghezza "propria".
Nel primo caso, porta pazienza prendi carta e matita e
abbassati a fare un semplice schizzo cos� forse mi capirai.
Se l'astronauta manda due segnali simultanei alle estremit� del razzo,
simultanei per lui ovviamente non per la stazione,
perch� � proprio dalla non simultaneit� degli evente nei due SC
che ne deriva la differente misura delle lunghezze.
O no?
Perch� se non � cos� tutto il discorso perde di consistenza.
Dicevo dunque che questi segnali simultanei per l'astronauta
arrivano sulla stazione in tempi lievemente diversi.
E come?
Per primo arriva quello di coda e poi quello di testa,
nel frattempo il razzo � avanzato e quindi risulta pi� lungo.
Capisci ora la mia perplessit�?
Se poi mi dici, lascia perdere e convinciti che � cos�
perch� � stato scientificamente provato che le cose
tanto pi� vanno veloci pi� si accorciano,
io ti credo sulla parola, anche se sarei curioso di conoscere
anche un solo esperimento fatto in questo senso,
e non per polemizzare credimi, mi domando veramente in che
modo abbiano appurato nella pratica ci� che senza dubbio
� cos� matematicamente evidente.
> Quindi l'astronauta deve manovrare lo sparo in modo che _per
> la stazione_ i fulmini cadano simultaneamente. Mi sembrava
> che fosse chiaro.
Infatti come ti ho detto � chiarissimo.
>La lunghezza del razzo rispetto alla stazione
> � minore che rispetto all'astronauta. Se ripensi a quanto detto
> sulla simultaneit�, la troverai certamente pi� corta.
Appunto per via della non simultaneit� la trovo
invece pi� lunga.
E tu? Hai provato a disegnare come ti ho detto?
Che mi dici?
cut...
> > e disegni i singoli fotoni che partono e si allontanano
> > perpendicolarmente al segmento man mano che
> > avanza, otterrai una linea oblicua del tipo " \ ",
> > � per questo motivo che credevo che il razzo
> > si sarebbe lasciato il raggio di luce alle spalle
> > prima che arrivasse al soffitto.
> Ricordo bene: ma poi l'errore l'abbiamo corretto, no?
Infatti, e mentre cercavo di risponderti finalmente
ho visualizzato il problema.
Adesso � chiaro
>Mi spieghi se no come farebbe la palla
> a seguire una traiettoria obliqua inclinata in avanti ?
Cara palla ti ringrazio.
Adesso vedo chiaramente il laser sul pavimento che
emette un fotone. Il fotone ha una direzione inclinata
nel senso del moto del razzo per via della somma dei vettori velocit�.
In ogni momento vediamo il razzo muoversi in avanti
con il suo fotone che nel frattempo sale e si trova sempre
proprio sulla " testa " del laser.
Quando infine tocca il soffitto e osserviamo la sua traiettoria,
troviamo una linea oblicua " / ", pi� lunga quindi di quella che
pu� misurare l'astronauta che la vede perpendicolare " | " .
Ma poich� la luce mantiene la stessa velocit� in entrambi
i sistemi, possiamo concludere che il tempo rallenta
in misura della velocit�.
Ho capito bene?
Spero di si altrimenti mi sparo.
Un ultimo appunto.
Mi sono riletto alla luce delle mie nuove conquiste
la tua prima risposta dove mi davi una formula
per le contrazioni delle lunghezze.
Tutto chiaro, ma alla fine tiri fuori il fattore k.
Che cos'�?
Qualcosa che va moltiplicato per la lunghezza propria del razzo,
per poter conoscerne quella relativa?
Se si, mi puoi spiegare in modo semplice come si
arriva a questo passaggio?
Perch� quella del tempo che mi hai spiegato col teorema
di Pitagora � del tutto comprensibile, pui fare lo stesso con le lunghezze?
> Ma no, direi piuttosto che stai complicando la tua, con tanti
> dubbi fuori luogo:
Hai ragione ma questi post sono uno stillicidio.
Se uno potesse chiarirsi in una discussione pi� immediata
si eviterebbero tanti malintesi.
> > > Poi torneremo sopra anche al paradosso
> > > dei gemelli, che era rimasta in sospeso.
> Credo che il modo migliore per risolverlo sia
> usare un diagramma spaziotemporale.
Prova a dare una scorsa ell'ultimo post
moto assoluto o relativo, per favore.
PS. E scusa se sono " uno poco tosto" ; )
Grazie e ciao
Giorgio
Received on Mon Sep 25 2000 - 00:00:00 CEST
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