Re: confermare o confutare una legge: il caso della conservazione dell'energia

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_units.it>
Date: Sat, 22 Dec 2012 08:01:01 +0100

On 12/21/12 12:34 PM, Multivac85 wrote:
...

> Se si avesse dovuto applicare in
> modo "immediato" il principio di falsificazione si sarebbero dovute
> rivedere le leggi di Newton, in realt� invece le osservazioni dovevano
> tener conto anche di altre ipotesi e infatti si � modificata
> l'assunzione che Urano fosse il pianeta pi� esterno del sistema
> solare, portando ad aggiungere l'esistenza di un pianeta pi� esterno,
> Nettuno.

Su questo siamo sostanzialmente d'accordo. E probabilmente anche Popper
lo sarebbe stato.
....
> Su questo hai ragione per� precisando che nel caso del principio di
> consevazione dell'energia occorre notare una sua particolarit� che ho
> gi� segnalato prima e che il seguente scritto mi conferma:
....
> In sostanza � perfettamente immaginabile una persona che costruisca
> una macchina a moto perpetuo che violi la legge della conservazione
> dell'energia, per� � immaginabile allo stesso modo con cui lo � una
> persona che costruisca un modo per modificare il valore di pi greco o
> far rendere non pi� valido il teorema di Pitagora. Come viene sopra
> affermato, il principio di conservazione sembra proprio una
> conseguenza non di propriet� fisiche della natura ma delle propriet�
> matematiche e geometriche di essa.
...


Su questa lettura della "inevitabilita' geometrica" di certi pricipi di
conservazione invece dissento al 100%. Anche se porta un po' fuori tema
rispetto ala discussione, provo a chiarire questo punto.

Si tratta di un equivoco fondamentale sul significato di geometria,
inaccettabile, sia dal punto di vista matematico, sia fisico.

Matematicamente, dovrebbe essere ormai assodato che per geometria/e
intendiamo sistemi formali in grado di descrivere relazioni tra enti
astratti, *sotto l' ipotesi che valga un determinato insieme di
assiomi*. Lo *spazio* della geometria (ma quale ? ce ne sono tante di
geometri*e*) non dice nulla e non ha nessun legame diretto o univoco con
qualsiasi cosa possiamo chiamare *spazio* in fisica finche' non diamo
una tabella di conversione tra termini matematici e fisici.
Questa "tabella* NON e' matematica, NON e' geometria, ma e' fisica.

Una volta ricavata, attraverso definizioni + esperimenti, questa tabella
permette di associare una data situazione fisica ad una determinata
geometria. Pertanto la validita' o meno del T. di Pitagora, diventa una
conseguenza delle corrispondenza o meno dell' assiomatica adeguata alla
evidenza sperimentale alla geommetria di Euclide. Una violazione
sperimentale del T. di pitagora, non metterebbe in crisi la geometria
euclidea ma solo l' adeguatezza di questa alla situazione fisica in esame.

Dal punto di vista fisico (ma anche filosofico), dovrebbe essere ormai
chiaro che l' idea newtowniana di uno spazio fisico come "contenitore
vuoto dotato di proprieta'" e' semplicemente ingiustificabile.

Pertanto qualsiasi affermazione sul "carattere fondamentale"
(inevitabile) di p. di conservazione dovuta ad qualsivoglia "proprieta'
di isotropia o omogeneita'" di "spazio" o "tempo" e' priva di
significato fattuale se non si spiega cosa si intende per spazio e
tempo. Esiste una definizione accettabile fisicamente di questi
concetti che prescinda da relazioni tra eventi ? Non ne vedo.

Ma allora, sono gli eventi fisici (o le loro rappresentazioni) che
devono essere esplorati con esperimenti reali che ci diano le proprieta'
di invarianza di certe trasformazioni sintetizzate nei principi di
conservazione.

E quindi, anche la conservazione dell' energia di questo e quel sistema
fisico *resta* un' affermazione (fisica) su sistemi concreti e non il
risultato di proprieta' non verificabili di entita' indipendenti dai
fenomeni.

Per chi equivochi sulla portata del T. di Noether, osservo solo che
questo fa affermazioni che partono da *una determinata lagrangiana* di
*un determinato sistema fisico*. Quantita' questa che fa rifermento alle
proprieta' di interazione e alla dinamica di *quel* sistema. Non a
proprieta' astratte ed a priori valide per qualsivoglia "contenitore vuoto".

Giorgio
Received on Sat Dec 22 2012 - 08:01:01 CET

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