Re: Conservazione del momento in elettromagnetismo

From: Giovanni Piredda <piredda_at_optics.rochester.edu>
Date: 2000/09/22

Ciao Luca e ciao Giorgio,
(a proposito Giorgio forse non ti ricordi di me ma sono stato tuo studente in Struttura della
Materia - tu tenevi le esercitazioni - nel 1991-92 credo);
grazie per i consigli.
Vi dico quello che penso manchi al Jackson (IMHO, e' proprio d'obbligo direi!).

1) secondo me il Jackson da' troppo poco peso alla creativita'. Per esempio ho trovato un
interessante discussione su un'altro libro (di cui purtroppo mi sono dimenticato titolo e
autore: speravo che a qualcuno venisse in mente!) sull'energia di un sistema di correnti; la
domanda era: dato un circuito percorso da corrente e' possibile definire un'energia di
formazione di questa corrente in maniera analoga a quanto si fa per una distribuzione
concentrata di carica, cioe' considerando il lavoro che si fa per riunire delle correnti
infinitesime che inizialmente sono a distanza infinita?
Il libro iniziava spiegando che se uno non considera la dinamica del processo di avvicinamento,
poiche' correnti dello stesso verso si attraggono, la formazione della corrente in realta' da'
energia e non ne richiede; se pero' si considerano le forze dovute anche al movimento ... e qui
non avevo piu' tempo di leggere e non mi sono neanche segnato il titolo!!!!
A me pare che considerazioni di questo genere sul Jackson non ce ne siano: magari sono io che
non sono stato capace di trovarle!




2) Non ci sono esempi interessanti spiegati a fondo. Su un altro libro, che ho a casa (Glenn
Smith, An introduction to classical electromagnetic radiation, Cambridge) per esempio si discute
a fondo il caso (molto semplice) di un circuito in corrente continua con una resistenza in cui
viene dissipata dell'energia. Si fa vedere come il flusso del vettore di Poynting dei campi
presenti faccia tornare i conti. Si da' al circuito una forma molto artificiale (a cilindro
cavo) cosicche' il calcolo dei campi e' facile, ma l'esempio e' molto interessante.
Mi pare che sul Jackson esempi simili non si trovino.
Il difetto del libro di Glenn e' quello di puntare subito sulla radiazione (ci sono tante altre
cose che mi interessano) quindi e' per questo che speravo in altri libri.




Comunque puo' darsi che le mie due considerazioni siano completamente sbagliate e anzi mi
piacerebbe sentire la vostra opinione.

A proposito: Luca hai ragione sul fatto che non devo farmi spaventare dalle funzioni veramente
speciali e posso passare oltre (talora); non avevo mai fatto questa considerazione da solo!

Grazie ancora a tutti e due.


Giovanni
Received on Fri Sep 22 2000 - 00:00:00 CEST

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