> 2. Per quel poco che capisco, una curvatura dei raggi di luce comporta
> una variazione della direzione del vettore velocita', ma non
> necessariamente del suo scalare; e' in questo senso che va intesa la
> frase di Einstein (cioe', "la velocita' varia" significa "varia la
> direzione anche se non varia lo scalare")?
Premetto che non ne capisco un accidente ma non credo che il buon Einstein
intendesse una cosa tanto tautologica: "si piega solo se si ammette che si pieghi"...
Credo invece che pensasse alla rifrazione della luce in un mezzo a indice
di rifrazione variabile: tanto piu' n e' alto e tanto piu' il modulo della velocita'
e' basso e, per questo motivo, perche' il modulo cambia nello spazio, il pennello
luminoso si piega. Probabilmente un'interpretazione del genere, nel contesto della
r.g., c'entra come i cavoli a merenda.
bye
pippopappo
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Received on Mon Sep 18 2000 - 00:00:00 CEST