Re: Scienza e Filosofia

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Thu, 19 Aug 2010 21:10:36 +0200

luca ha scritto:
> E' difficile chiedere qualcosa quando lo stesso scrivente non ha le
> idee chiare su come formulare la domanda................
Beh, se riconosci di non avere idee chiare sei gia' a buon punto.
Non sono pochi quelli che scrivono ai NG avendo poche idee ma confuse,
e pretendono di fare asserzioni perentorie su questo e quello :-)

> Comunque volevo chiedere : e' fuori tema formulare una domanda di
> filosofia ad un NG di Fisica o di Matematica ? Quando per esempio
> nello studio della fisica si arriva a domande del tipo cosa c'era
> prima del big bang , non si arriva ad un punto di <confine> tra fisica
> e filosofia ?
> I due campi non si intrecciano ? Quando si arriva a studiare
> particelle <ultime?> della materia , come si fa a non intrecciarsi con
> la filosofia ? E l' infinito in matematica non si intreccia con la
> filosofia ?
La questione e' complessa, ma ti dico sommariamente come la vedo io.
Tu sembri pensare che la filosofia entri in gioco quando la scienza
raggiunge un suo limite.
Io la vedo diversamente.
La storia del pensiero insegna che in passato si consideravano di
competenza della filosofia problemi che poi la scienza ha assunto in
proprio (e molte volte ha risolto).
Oggi pero' la filosofia tende di regola a delimitare il suo campo di
azione in ambiti chiaramente non scientifici, come l'etica, l'estetica,
il diritto...
Quanto alla filosofia della scienza, e' un campo in cui ci si occupa
di come la scienza opera: come convalida le proprie costruzioni, come
queste hanno origine, e simili. Non tende certo a "rubare il mestiere"
alla scienza :)

Gli esempi che fai sono di tipi diversi.
Domande come "cosa c'era prima del big bang" possono essere viste come
filosofiche solo se si ha una visione distorta sia della scienza come
della filosofia.
In realta' la domanda non ha senso: se si prende il big bang come un
pezzo di una teoria scientifica (non importa ora se confermata o no),
in questa teoria un "prima del big bang" semplicemente non esiste.
Se si vuol guardare il problema da fuori del discorso scientifico,
allora questa non e' filosofia: e' solo un grosso fraintendimento sulla
natura del problema, causato dal fatto che si applica arbitrariamente
una categoria mentale (il tempo infinito) come se fosse un dato
indiscutibile.

Il problema delle cosiddette particelle "ultime" e' praticamente dello
stesso genere.
Puo' darsi che i quark si dimostrino particelle composte da altre
(cosa che oggi non crediamo)? Puo' darsi, ma questo ce lo diranno dei
fatti sperimentali e gli eventuali modelli teorici che ne daranno
spiegazione: quindi siamo *dentro* la fisica.
Invece il problema "filosofico" di una divisibilita' infinita o meno,
puo' stimolare delle ricerche scientifiche, ma non e' in realta'
filosofico: e' proprio come il "prima del big bang", qualcosa che nasce
dall'estrapolazione arbitraria di cio' che siamo abituati a vedere a
scale superiori.

Quanto all'infinito, certamente si e' intrecciato con la filosofia nel
passato: quando, come ho detto, la filosofia tendeva a occuparsi di
tutto.
Ma oggi anche una sensata e chiara definizione di cio' che s'intende
per infinito non e' filosofica: e' matematica, se e' all'infinito
matematico che pensi. Altrimenti e' di pertinenza della fisica (della
cosmologia) se pensi all'universo.
         

-- 
Elio Fabri
Received on Thu Aug 19 2010 - 21:10:36 CEST

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