Re: Einstein e la velocita' della luce in RG

From: Valter Moretti <moretti_at_alpha.science.unitn.it>
Date: 2000/09/17

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Hans Peter Hausmann wrote:
> 
> Salve a tutti,
> leggendo la pubblicazione divulgativa della relativita' scritta dallo stesso
> Einstein,
> ho incontrato, nella trattazione (in verita' meno esauriente della RR) della
> RG, un'affermazione che dice pressapoco (cito a memoria il senso) cosi' :
> 
> *Siccome la RG si occupa di sistemi di rif. accelerati (mancando di fatto
> nella realta'
> sdr inerziali) e avendo appurato che i campi gravitazionali *curvano* lo
> spazio, la
> velocita' della luce non puo' piu' essere considerata un'invariante.*
> 
Ciao, l`affermazione cosi` come e` scritta e` falsa e anche imprecisa
perche` la curvatura non e` dello spazio, ma dello spaziotempo. Ci 
sono almeno tre possibilita`:
1) si tratta di vecchie idee di Einstein in seguito ritrattate,
e Einstein lo ha fatto alcune volte (la costruzione della RG
e` stata molto travagliata, anche perche` inizialmente Einstein 
non conosceva alcuni risultati matematici che avrebbero infine 
permesso la stesura definitiva)...
2) il discorso non finisce in quel modo e prosegue dicendo
che dando le definizioni corrette di spazi e tempi invece la
velocita` della luce vale sempre c esattamente come in RR.
3) Visto che citi a memoria, forse ricordi male.
> Aggiunge inoltre che (giustamente) la RR non poteva avere validita'
> infinita, ma che essa, come la relativita' classica diviene un caso speciale della
> RR, diventa un caso limite (speciale) della RG, da usarsi quindi (per comodita'
> suppongo), solo in determinate condizioni.
> 
> Vorrei qualcuno di voi mi spiegasse meglio il concetto esposto sopra,
> giacche' leggo sul ng  che tutti sono d'accordo nel considerare *c* 
> un'invariante anche nella
> RG; o perlomeno a me e' sembrato cosi'.
> 
> Grazie
> GP
 La questione e` tutta contenuta nel principio di equivalenza di
 Einstein (Elio Fabri ed io, se ricordo bene abbiamo punti di vista 
 un po` diversi su quanto segue, ma il risultato finale e` lo stesso).
 Secondo Einstein, nella versione oggi accettata della RG, 
 anche in presenza di campi gravitazionali (cioe` a posteriori 
 potremmo dire in presenza di curvatura dello spaziotempo),
 nell`intorno di un evento (cioe` per piccoli tempi e spazi) 
 puoi sempre fare valere con approssimazione sempre migliore la relativita` 
 speciale, purche` adotti un sistema di riferimento in "caduta libera" 
 nel campo gravitazionale [in realta` si puo` prolungare arbitrariamente
 nel tempo, ma non nello spazio, tale sisitema di coordinate...).
 Da questo principio segue subito che misurando la velocita` della luce 
 in questi sistemi di riferimento essa deve valere sempre c.
 D`altra parte dato che si assume anche che le misure di spazio e di
 tempo non dipendono dalle accelerazioni relative tra sistemi di riferimento
 ma solo dalle velocita` relative, ci si deve aspettare che la velocita` 
 della luce valga c in ogni riferimento K, perche` posso sempre immaginare
 di eseguire la misura in un riferimento in caduta libera K` che abbia velocita`
 nulla, ma non accelerazione nulla, rispetto al riferimento K nell`intervallo di
 tempo infinitesimo intorno all`istante considerato.
 
 Ciao, Valter
Received on Sun Sep 17 2000 - 00:00:00 CEST

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