Re: Energia nell'Universo primordiale e prima del Big Bang...

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Sat, 21 Aug 2010 21:23:58 +0200

Vend ha scritto:
> Sul fatto che ha scritto un libro divulgativo sull'argomento:
> http://en.wikipedia.org/wiki/QED:_The_Strange_Theory_of_Light_and_Matter
Tu l'hai letto quel libro?
E se l'hai letto quanto ne hai capito?
Perche' chiamarlo di divulgazione significa dare alla parola
un'accezione molto diversa da quella che si usa per tutti gli altri
libri che passano in quella categoria.

E' vero che si tratta di 4 lezioni pubbliche, che Feynman fece a un
pubblico assolutamente non specialistico, anzi se mai di formazione
umanistica.
Ma io credo che lui stesso si rendesse conto che quel pubblico avrebbe
capito poco o nulla di quanto gli andava dicendo: che stava li' piu'
per l'attrazione del personaggio (e in qualche punto lo dice pure :) )
che per un vero interesse per l'argomento.

Incidentalmente, io ho trovato molto interessante e utile (per me)
quel libro, e me ne sono servito per un lavoro che ho fatto, relativo
all'insegnamento della fisica quantistica nella scuola secondaria.
Ma sostengo in modo deciso che dei molti che l'hanno comprato e che
(forse) hanno provato a leggerlo, la maggior parte avra' rinunciato
dopo poche pagine; gli altri se saranno arrivati in fondo non ne
avranno comunque cavato *assolutamente niente*, a meno che non siano
ragazzi particolarmente dotati o gia' addentro nello studio della
fisica.

> Se proprio devo accettare un'autorit� sull'argomento, se permetti,
> preferisco Feynman.
Il fatto e' che tu *non puoi* portare Feynman a sostegno della
divulgabilita' della QED: che esista quel libro, come ti ho gia'
detto, non dimostra niente.
Dovresti trovare sue dichiarazioni in merito, e per quanto ne so non
ne ha mai fatte.

> Intendi dire che potresti avere un sistema di riferimento accelerato?
> Mi dirai che non ne capisco niente, ma da quanto ne so, la relativit�
> ristretta non si applica ai sistemi di riferimento accelerati.
No, intendo dire che puoi pensare a un'infinita' di rif. inerziali con
velocita' relative piccole quanto vuoi uno rispetto all'altro.
Come spiegheresti il cambiamento del numero di fotoni, che non puo'
variare con continuita'?

> Hai ragione, il redshift cosmologico � una conseguenza della
> relativit� generale.
> Ma a questo punto non capisco perch� hai tirato in ballo la QED, dato
> che � noto che essa � incompatibile con la GR.
Intanto e' sbagliato dire che QED e RG sono incompatibli.
La parola "incompatibile" si puo' usare a proposito di due proprieta'
o leggi che non possono essere vere insieme.
Ma nel nostro caso la presenta incompatibilita' e' in realta' una
situazione diversa: e' che ci sono situazioni limite in cui nella RG
dovrebbero farsi sentire effetti quantistici.
Pero'
a) non ci sono indicazioni sperimentali riguardo a queste situazioni
limite: sono soltanto pensate
b) nessuno ha saputo fare finora una teoria unificante, ma questo puo'
essere solo uno stato di cose provvisorio.

Invece per il nostro problema posso benissimo usare tanto la RG quanto
la QED, perche' le uso in due ambiti differenti.
1. Uso la RG per predire il redshift cosmologico, che e' un fenomeno
su *grande scala* (cosmologica appunto) che connette energie e l.
d'onda dei fotoni in tempi e spazi lontanissimi tra loro.
2. Uso la QED per esaminare l'eventualita' di un fenomeno
*localizzato*, quale sarebbe l'ipotetica decomposizione di un singolo
fotone in due o piu'.
Stai tranquillo che qualunque fisico ti confermera' che questa
separazione di ambiti e di modi di trattare i due probemi e' del tutto
lecita e assolutamente usuale in fisica.
                  

-- 
Elio Fabri
Received on Sat Aug 21 2010 - 21:23:58 CEST

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