On 21 Ago, 21:23, Elio Fabri <elio.fa..._at_tiscali.it> wrote:
> Vend ha scritto:> Sul fatto che ha scritto un libro divulgativo sull'argomento:
> >http://en.wikipedia.org/wiki/QED:_The_Strange_Theory_of_Light_and_Matter
>
> Tu l'hai letto quel libro?
Si.
> E se l'hai letto quanto ne hai capito?
Non l'ho trovato particolarmente difficile, quindi credo di averlo
sostanzialmente compreso.
> Perche' chiamarlo di divulgazione significa dare alla parola
> un'accezione molto diversa da quella che si usa per tutti gli altri
> libri che passano in quella categoria.
E perch� mai? E' un libro che presenta un argomento scientifico
abbastanza tecnico ad un pubblico di non scienziati, e a mio avviso ci
riesce splendidamente.
Altri testi divulgativi cercano di fare lo stesso, ma evidentemente ci
riescono molto meno.
> E' vero che si tratta di 4 lezioni pubbliche, che Feynman fece a un
> pubblico assolutamente non specialistico, anzi se mai di formazione
> umanistica.
> Ma io credo che lui stesso si rendesse conto che quel pubblico avrebbe
> capito poco o nulla di quanto gli andava dicendo: che stava li' piu'
> per l'attrazione del personaggio (e in qualche punto lo dice pure :) )
> che per un vero interesse per l'argomento.
Quindi secondo te stava solo a fare teatro, e ha scritto il libro solo
per soldi e per protagonismo?
Bah. Io penso che se ha fatto quattro lezioni e le ha pure riunite in
un libro evidentemente non era convinto che fosse una cosa totalmente
inutile.
Poi � ovvio che in qualunque pubblico c'� chi capisce pi� e chi
capisce meno, anche in una lezione specialistica a studenti
universitari.
> Incidentalmente, io ho trovato molto interessante e utile (per me)
> quel libro, e me ne sono servito per un lavoro che ho fatto, relativo
> all'insegnamento della fisica quantistica nella scuola secondaria.
> Ma sostengo in modo deciso che dei molti che l'hanno comprato e che
> (forse) hanno provato a leggerlo, la maggior parte avra' rinunciato
> dopo poche pagine; gli altri se saranno arrivati in fondo non ne
> avranno comunque cavato *assolutamente niente*, a meno che non siano
> ragazzi particolarmente dotati o gia' addentro nello studio della
> fisica.
Bhe, � una tua opinione.
> > Se proprio devo accettare un'autorit� sull'argomento, se permetti,
> > preferisco Feynman.
>
> Il fatto e' che tu *non puoi* portare Feynman a sostegno della
> divulgabilita' della QED: che esista quel libro, come ti ho gia'
> detto, non dimostra niente.
> Dovresti trovare sue dichiarazioni in merito, e per quanto ne so non
> ne ha mai fatte.
Il papa ha bisogno di affermare che crede in dio?
Immagino che se uno faccia lezioni e scriva un libro non pensi che sia
tutto tempo sprecato, poi se tu da professore la pensi diversamente,
bhe, che devo dirti?
> > Intendi dire che potresti avere un sistema di riferimento accelerato?
> > Mi dirai che non ne capisco niente, ma da quanto ne so, la relativit�
> > ristretta non si applica ai sistemi di riferimento accelerati.
>
> No, intendo dire che puoi pensare a un'infinita' di rif. inerziali con
> velocita' relative piccole quanto vuoi uno rispetto all'altro.
> Come spiegheresti il cambiamento del numero di fotoni, che non puo'
> variare con continuita'?
Il fenomeno dovrebbe apparire statisticamente su un grande numero di
fotoni.
Se il redshift � stato effettivamente osservato anche su numeri di
fotoni piccoli, allora hai ragione tu.
(Non ho idea di quale sia la sensibilit� dei sensori sui grandi
telescopi moderni, ma ho l'impressione che ciascun "pixel" debba
catturare un certo numero di fotoni, non so quanto grande, prima di
accendersi, altrimenti non sarebbero necessari dei lunghi tempi di
esposizione).
> Intanto e' sbagliato dire che QED e RG sono incompatibli.
> La parola "incompatibile" si puo' usare a proposito di due proprieta'
> o leggi che non possono essere vere insieme.
> Ma nel nostro caso la presenta incompatibilita' e' in realta' una
> situazione diversa: e' che ci sono situazioni limite in cui nella RG
> dovrebbero farsi sentire effetti quantistici.
Diciamo pi� precisamente che puoi usare una teoria per fare previsioni
sulla realt�, anche molto accurate, solo nei casi in cui gli effetti
previsti dall'altra teoria siano assolutamente trascurabili.
Se provi a considerare casi in cui entrambe le teorie sono rilevanti,
tipo i buchi neri, ottieni dei paradossi.
> Pero'
> a) non ci sono indicazioni sperimentali riguardo a queste situazioni
> limite: sono soltanto pensate
Ma il solo fatto che le si possa definire matematicamente indica che
le due teorie non possono essere usate assieme senza arrivare a
contraddizioni.
> b) nessuno ha saputo fare finora una teoria unificante, ma questo puo'
> essere solo uno stato di cose provvisorio.
Appunto perch� non c'� la teoria unificante non puoi unificare le due
teorie a piacere.
> Invece per il nostro problema posso benissimo usare tanto la RG quanto
> la QED, perche' le uso in due ambiti differenti.
> 1. Uso la RG per predire il redshift cosmologico, che e' un fenomeno
> su *grande scala* (cosmologica appunto) che connette energie e l.
> d'onda dei fotoni in tempi e spazi lontanissimi tra loro.
> 2. Uso la QED per esaminare l'eventualita' di un fenomeno
> *localizzato*, quale sarebbe l'ipotetica decomposizione di un singolo
> fotone in due o piu'.
Sinceramente questo mi sembra proprio un gioco delle tre carte:
predici il redshift cosmologico sulla base di una teoria e poi cerchi
di eliminare una possibile spiegazione sulla base di un'altra teoria
secondo la quale il redshift cosmologico non potrebbe neanche
esistere.
> Stai tranquillo che qualunque fisico ti confermera' che questa
> separazione di ambiti e di modi di trattare i due probemi e' del tutto
> lecita e assolutamente usuale in fisica.
Usuale per fare cosa? Filosofeggiare sull'entropia dei buchi neri?
Esiste un modello fisico che faccia previsioni sperimentali
utilizzando sia la GR che la QED?
Received on Sat Aug 21 2010 - 23:54:18 CEST