(wrong string) � Ristretta (o quasi)
Menegatti Vittore <dossogallina_at_libero.it> scritto nell'articolo
<GRWq5.9135$Wi7.78034_at_news.infostrada.it>...
(cut)
> il punto � che se vengono
> mollati simultaneamente per loro,
> non sono simultanei per noi, per questo,
> penso, la lunghezza del razzo verrebbe
> sfalsata, non per altro.
precisamente
> > Ora, quando il fulmine sparato dalla testa del razzo colpisce il
> > pavimento, abbiamo un evento A; e quando l'altro fulmine partito dalla
> > coda colpisce il pavimento, abbiamo un altro evento B. La distanza
> > temporale fra A e B � zero (perch� sono simultanei)
> Questo � appunto il nocciolo del problema
> >mentre la
> > distanza spaziale non lo �; ma la distanza spaziale giace tutta
> > sul pavimento, il quale pavimento � parallelo alla direzione del moto
> > del razzo; quindi come vedi non sono eventi in verticale,
> permettimi di contraddirti...
Non lasciarmi sulle spine, e dimmi cos'�
che non ti convince.
> >e la simultaneit�
> > non � assoluta: se sono simultanei nella stazione, non lo sono nel
> >razzo.
> Appunto quello che dicevo, � tutto questione di stabilire
> la simultaneit� degli eventi.
> Ma penso che se per ipotesi
> sul razzo riuscissero a calcolare il modo
> per spedirci i segnali simultaneamente per
> noi, sulla stazione si disegnerebbe la lunghezza
> reale del razzo. Non credi?
Infatti. Se sul razzo facessero cos�,
(mandando ovviamente segnali non simultanei
per loro) il pavimento della stazione sarebbe colpito
simultaneamente da due fulmini, e la distanza tra i
due segni (misurata da noi) sarebbe l'esatta lunghezza
del razzo (per noi).
> Riprendo l'ipotesi del laser
> per ottenere la formula dela contrazione
> delle lunghezze.
> cut...
> Ammettiamo che il laser in questione sia posto molto
> indietro nel razzo, vicino alla parete posteriore.
> > > In questo caso l'ossevatore sulla stazione vedrebbe il raggio
> > > luminoso staccarsi dal pavimento, salire oblicuamente verso
> > > l'alto, e restare abbandonato nello spazio alle spalle del razzo
> > > prima ancora di raggiungere il soffitto.
> > La sorte del raggio non sar� cos� triste. Il raggio colpir�
> > _ infallibilmente_ il soffitto.
> ???
Mi sembri un po' scettico. Eppure � semplicemente
impossibile che non lo colpisca, dato che a giudizio
dell'astronauta lo colpisce.
L' incontro (o lo scontro se preferisci) di due cose
� un evento oggettivo, non pu� capitare in un sistema
e non capitare in un altro. Nel sistema del razzo
deve succedere, perch� la luce v� diritta verso l'alto,
dal pavimento al soffitto. Perch� dovrebbe deviare?
Nel razzo non soffia un vento d'etere che piega la
luce mentre sale, facendole mancare il soffitto-
bersaglio; e non ci sono neppure campi di forze che la
deviano.
Dunque l'astronauta vede la luce colpire il soffitto,
e su questo fatto qualunque altro osservatore deve
concordare. Se no, immagini l'assurdo che avremmo se
la luce colpendo il soffitto facesse esplodere il razzo?
Avremmo il razzo disintegrato secondo l'astronauta,
e felicemente intero fino alla fine del viaggio (e dopo)
secondo la stazione.
> cut....
>
> > Il secondo punto chiave � che il contatto luce-soffitto � una realt�
> > oggettiva sulla quale tutti gli osservatori devono essere d'accordo.
>
> Questo non lo sapevo.
Adesso � chiaro?
> > il raggio percorre un segmento verticale nel razzo
> >e un segmento obliquo nella stazione,
> > e quest'ultimo sar� ovviamente pi� lungo del primo; .
> > Infatti la direzione � verticale nel razzo mentre � invece
> > obliqua in stazione; questa obliquit� permette al raggio di
> > colpire _sempre_ il soffitto del razzo, sia a giudizio dell'astronauta
> > che del tipo in stazione.
> Ma guarda che � il contrario!
> E' proprio questa obliquit� a far uscire il
> raggio alle spalle del razzo prima di arrivare al soffitto.
> Pensa un p�,
> il raggio parte dritto perpendicolare al pavimento,
> il razzo si muove in avanti lasciandosi alle spalle il raggio.
> Oppure per qualche misterioso motivo il raggio
> ci appare si oblicuo, ma viaggiante in direzione
> del moto del razzo?
Il motivo c'�, ma non � misterioso:
cammina in fretta e mentre cammini
lancia una palla in alto. La palla parte
dritta perpendicolare alla tua mano.
Tu ti muovi in avanti ... ma _ non _ ti lasci
la palla alle spalle !
Vedrai che ti ricade in mano (se continui
a camminare).
Nel tuo riferimento � andata diritta in alto,
in verticale, e poi � tornata gi� (in mano tua)
sempre seguendo una verticale.
Chiedi a uno seduto sul ciglio della strada che
cosa ha visto, chiedigli come � andata la palla
secondo lui: st� tranquillo, non ti dir� che �
andata in verticale. Con la luce il discorso � analogo.
Potresti obiettare: ma il raggio di luce non � come la
palla, la sua velocit� � assoluta (secondo la RR). S�,
in modulo certamente s�, cio� il valore numerico �
300000 Km / s per tutti, razzo e stazione, ma anche per il
raggio vale il principio, che la sua _traiettoria_ dipende dai
punti di vista. La traiettoria non � il modulo della velocit�
(che � sempre c per tutti), � un'altra cosa ed � relativa.
Altrimenti, ripeto, avremmo l'assurdo della luce che
colpisce il soffitto per un osservatore e non lo colpisce per
un altro. Per quanto la natura sia strana (al punto da
avere una velocit� assoluta) non pu� esserlo al punto
da diventare assurda. Le contraddizioni logiche non
sono ammesse in natura; nemmeno il mondo dei quanti,
che pure � stranissimo, le permette. La realt� � razionale,
se no non potrebbe esistere.
Ora, tornando al razzo, � chiaro perch� la luce
colpisce comunque il soffitto?
Visualizza il fenomeno nei due riferimenti:
_Sul razzo_ :
un raggio si stacca dal pavimento del razzo,
vola verticalmente vero il soffitto del razzo,
colpisce il soffitto del razzo.
In stazione:
un raggio si stacca dal pavimento del razzo,
vola obliquamente verso il soffitto del razzo,
colpisce il soffitto del razzo.
Lo stesso succederebbe se al posto della luce
usassimo una pallottola sparata in verticale;
qualunque sia la velocit� del razzo andr� sempre
a colpire il soffitto in un punto esattamente al di sopra
del foro della canna, quindi con traiettoria verticale.
Il proiettile, in altre parole, continuer� a viaggiare
insieme al razzo (in direzione orizzontale) mentre
contemporanamente viaggia in verticale (verso il soffitto).
Si tratta di una legge di composizione dei
moti gi� nota ai fisici molti secoli prima di Einstein.
Nel riferimento della stazione invece la traiettoria del
proiettile sar� obliqua (ma sempre interna al razzo).
Alla fine ci sar� l'incontro col soffitto, e su questo
incontro entrambi gli osservatori concorderanno.
> Eppure quando siamo partiti all'inizio di tutta questa
> storia tu eri daccordo sul fatto che una parete del razzo
> andava incontro a uno dei due segnali luminosi
> mentre l'altra se ne allontanava.
Infatti: non ritiro niente di quello che ho detto allora.
> Allora qui perch� non succede lo stesso?
> Non puoi rappresentarmi la faccenda in modo che la possa visulizzare?
E' chiaro adesso? Non vedo nessuna contraddizione
con quanto detto in passato. Immagina la cosa:
nel primo caso (moto orizzontale dei raggi, cio�:
moto sulla stessa linea del movimento relativo
razzo-stazione) non si compongono due moti
diversi: sia la luce che il razzo viaggiano in orizzontale.
Nel secondo caso (luce che sale in verticale e razzo
che viaggia in orizzontale) si ha invece la composizione
dei moti (vedi esempio del fucile) perch� sono moti con
direzioni diverse. Ci� che accomuna il primo caso al secondo,
� che la velocit� della luce (in modulo) � sempre c, e da
questo fatto nasce la relativit� della simultaneit� (vedi
primo caso) e la relativit� delle durate temporali
(vedi secondo caso).
Se non � chiaro riparliamone.
Le altre domande non intendo evitarle, ma vorrei pensarci
sopra un p� perch� non � facile parlare di queste cose
senza fare disegni.
Quindi propongo di sospendere qui, per ora.
Intanto, � importantissimo aver chiarito il fatto della composizione
dei moti.
(cut)
> Concedimi un P.S. e credimi, con intento niente affatto polemico ; )
> Ma tu i miei post li leggi attentamente prima di rispondermi?
> Cerchi di calarti nel mio ordine di idee quando li leggi?
> Perch� ho l'impressione che tu mi risponda di getto, a pezzo alla volta,
> senza avere una visuale dell'insieme.
> Alla fine, forse a causa della mia rindondanza ne afferri
> il senso generale, ma i punti oscuri rischiano di rimanere oscuri.
Forse qualche volta sono un p� sbrigativo, ma, come vedi,
niente ci impedisce di tornare su argomenti gi� trattati, quando
� necessario. Tieni anche presente che se ci sono punti oscuri per te,
ce ne sono anche per me e per chiunque, e che non sempre le risposte
sono facili da trovare in una materia piena di sottigliezze come la
relativit�.
Ci risentiamo,
Corrado
Received on Fri Sep 01 2000 - 16:52:14 CEST
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