R: Redshift poco ortodosso.

From: Andrea Plano <Anplano_at_tin.it>
Date: 2000/08/30

dumbo <_cmass_at_tin.it> wrote in message
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(cut)

> L'ipotesi di Arp meriterebbe di essere presa in
> considerazione solo se i punti (1) e (2) fossero
> ben stabiliti; in realt�:
>
> A) il ponte di materia che sembra collegare
> certe quasar a certe galassie e che appare
> nelle fotografie si pu� spiegare senza difficolt�
> come un'illusione ottica dovuta alla deflessione
> della luce della quasar (lontanissima da noi) nel
> campo gravitazionale della galassia (vicina a noi);
> quindi si pu� dire che il punto (1) � risolto nell'ambito
> della RG senza bisogno di una "nuova fisica".
>
> B) la velocit� apparentemente > c della materia
> espulsa dalla quasar si pu� spiegare facilmente
> come un effetto ottico dovuto al fatto che la velocit�
> della materia espulsa � molto vicina a c. Lo si pu� vedere
> con un semplice disegno che non posso fare qui
> ma che puoi trovare, credo, su qualunque testo
> di astrofisica che parli di quasar.

(cut)

> Quindi la fisica "normale" spiega bene i
> punti (1) e (2) e l'ipotesi di Arp appare superflua.
> Almeno, a me sembra cos�.
>
> Ciao!
>
> Corrado
>
Per calcolare la diminuizione della frequenza di transizione faccio
riferimento alla formula di Balmer (cos� dimostro che al diminuire della
massa dell'elettrone diminuisce la differenza di energia tra i generici
livelli n ed m):

ni=R[(1/n)^2-(1/m)^2]
dove --> R=2[(pi)^2]m(e)^4/(h)^3

Sono d'accordo sul secondo punto, si spiega bene con l'ipotesi di velocit�
superluminali, per quanto riguarda la prima parte l'effetto lente
gravitazionale previsto da Einstein giustifica solo alcune delle
osservazioni compiute, infatti nell'ipotesi di due oggetti prospetticamente
vicini ma spazialmente lontani l'immagine del pi� distante appare perlomeno
distorto (dipende dalla geometria del sistema, se gli oggetti sono
perfettamente allineati l'immagine osservata sar� un'oggetto centrale con 4
oggetti replicati sui lati a formare la cosiddetta croce di Einstein, nel
caso pi� generale si osserveranno degli archi pi� o meno sparsi).

Arp colleziona delle prove osservative:
- oggetti che presentano dei "ponti di materia" (galassia NGC 4319 e quasar
Markarian 205) non attribuibili all'effetto lente gravitazionale.
- sistemi di galassie con evidenti segni di interazione gravitazionale
(quintetto di Stephan) con redshift discordanti.

Ripeto che non penso la violazione della legge di Hubble debba essere la
norma, ma la sua semplice struttura derivi dal fatto che consideri solo
effetti del primo ordine (l'espansione cosmologica) e consideri come margine
di incertezza tutti gli effetti di ordine superiore. La lettura dell'ipotesi
di Arp non mi ha convinto appieno ma ha risvegliato quella meraviglia che
provai quando ebbi a che fare con la legge di Hubble (quella corretta con
gli effetti relativistici e il parametro di decelerazione), pensai fosse una
spiegazione troppo semplice per un universo ancora poco conosciuto nei suoi
fenomeni pi� energetici come galassie di Seyfert, radiogalassie, oggeti BL
Lac (� una considerazione sicuramente grossolana, ma...)

A parziale conferma di questo mio pensiero, la comunit� scientifica non �
ancora riuscita ad assegnare un valore preciso alla costante di Hubble e al
parametro di decelerazione, cos� fondamentali per capire in quale universo
viviamo.

Cordialmente, Andrea Plano.
Received on Wed Aug 30 2000 - 00:00:00 CEST

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