Re: leggi e principi in fisica.
francesco25 wrote:
>
> Valter Moretti <moretti_at_alpha.science.unitn.it> wrote in message
> 39A01F84.FA96F279_at_alpha.science.unitn.it...
>
> > La legge di newton della gravita` non la puoi dedurre
> > dai 3 pricipi della dinamica anche se e` compatibile
> > con essi.
>
> Partendo dalla I legge di Keplero si pu� scrivere:
> ac = h*d/T^2 (1)
> ........
>
> La (5) non � un teorema in senso stretto, per� si pu� dedurla dai tre
> principi della dinamica. O no ?
>
> >
Ciao, la (5) si deduce quindi da
1) i tre principi della dinamica
INSIEME A
2) le leggi di Keplero.
Invece il principio di Heisenberg e' un teorema in senso stretto:
si deduce usando *solamente* gli assiomi della
MQ (come dire solo 1 di sopra).
Non ti riporto la deduzione perche' sarebbe un po' lungo
scrivere i principi della MQ. Trovi tutto dettagliatamente sul
Caldirola -Cirelli- Prosperi "Introduzione alla Fisica Teorica"
UTET. Forse trovitutto anche sul libro di Dirac, ma non ci ho mai
guardato.
D'altra parte il principio di Heisenberg cosi' come ci e' arrivato
Heisenberg non e' molto consistente (indipendentemente dal suo enorme valore
scientifico), perche' usa delle schematizzazioni (volutamente) inconsistenti
o incomplete. In alcuni esperimenti ideali ci sono delle
particelle massive classiche, ma i fotoni sono trattati contemporaneamente
come onde e corpuscoli, in altri le stesse particelle sono sostituite
dall'onda di de Broglie associata...
In realta' tutte queste schematizzazioni parziali e contraddittorie
sono poi state sostituite nella formulazione finale dall'idea di vettore
di stato nello spazio di Hilbert della particella. Le idee di Heisenberg
miravano a mostrare piu' che altro come le schematizzazioni classiche
di particelle con posizione ed impulso determinate non siano
compatibili con i risultati della MQ ma non solo:
Heisenberg riusci' anche a dare una stima quantitativa
di questa incompatibilita'.
Rimanendo al livello della "dimostrazione per casi successivi"
di Heisenberg, pero' non si ha una visione consistente di cosa sia
una particella quantistica, ma solo di cosa NON sia e, in alcuni casi,
puo'sorgere il dubbio (ma non dovrebbe se si tiene conto di tutti i casi
ideali trattati da H. nei suoi esperimenti ideali), che in realta'
ci sia sempre la particella classica, ma siamo noi che non risusciamo
a determinarne posizione ed impulso contemporaneamente.
La visione definitiva della MQ, in cui il principio di H. e' un teorema
nega quest'ultima possibilita': la particella quantistica non e'
una "pallina" che vive in una spazio euclideo tridimensionale, ma
e' un oggetto molto piu' complesso che per essere descritto adeguatamente
necessita di uno spazio di Hilbertin cui coesistono le proprieta'
della particella.
Proprio la negazione della struttura di spazio euclideo (lo spazio
fisico ordinario) come livello fondamentale e' la ragione della
non localita' delle teorie quantistiche.
Ciao, Valter
Received on Wed Aug 23 2000 - 00:00:00 CEST
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