Alberto_Rasà ha scritto:
> Assolutamente d'accordo. Ma se qualche testo fa credere (e lo fa,
> visto l'incredibile confusione sul concetto di calore anche tra
> molti insegnanti delle scuole secondarie) che il calore possa essere
> qualcosa "che un corpo ha", bisogna pur dire che non è così. Ciao.
Non "visto l'incredibile confusione", ma "vista".
Va bene, sapete come la penso: la lingua italiana è ormai andata a ...
(riempite a scelta).
Però non intervengo per correggere l'italiano di Alberto :-)
Ho seguito la discussione, e se non sono intervenuto prima è forse per
un certa stanchezza che ormai mi ha preso, a dover ripetere sempre le
stese cose.
Non posso autocitarmi con precisione, ma sono sicuro di aver già
scritto in merito ai molti usi linguistici deprecabili che
sopravvivono nella terminologia fisica corrente, non solo nella
termodinamica.
E il peggio è che in molti casi non solo usiamo termini scorretti ma
manchiamo di quelli giusti.
Il caso del calore è particolarmente evidente, ma non è l'unico.
Mi spiego meglio.
Criticare un uso scorretto è giusto (e necessario, dice Alberto); ma
quale sarebbe il linguaggio giusto?
E' una soluzione usare "energia termica" al posto di "calore"?
Secondo me no (non mi erano sfuggite quelle due paroline
magiche :-) ).
Ma come ho già detto, di termini criticabili il linguaggio fisico è
pieno, e non solo al livello relativamente basso dei testi per scuola
secondaria.
"Fare lavoro" lo diciamo tutti, troppo spesso mescolando il caso in
cui a fare lavoro è una forza e quello in cui è un corpo.
Anche perché il primo domina (in modo non esclusivo) nella meccanica,
mentre il secondo domina in modo quasi esclusivo nella termodinamica.
Diciamo che un corpo "possiede energia", ma diciamo anche che possiede
una velocità o un'accelerazione, spesso dimenticando che l'entità di
questi possessi dipende dal sistema di riferimento.
Molto più raro "il corpo A possiede una massa m"; si preferisce il più
neutro "ha".
(Non ho idea della situazione in altre lingue, e un confronto potrebbe
essere interessante.)
Si dice anche "acquistare (o perdere) velocità" e non è meno
criticabile che per il calore...
Credo sappiate anche la mia teoria della "patente": un conto è quando
si parla tra gente del mestiere, dove il linguaggio può essere più
libero senza pericoli o danni; un altro è l'ambito didattico, dove il
pericolo di associazioni indebite è sempre in agguato, e il danno per
la chiarezza dei concetti è certo.
Quindi è particolare dovere di chi insegna, a qualsiasi livello, di
essere rigoroso nel linguaggio ed esigente con gli allievi.
Ancor più debbono essere rigorosi gli autori dei libri di testo.
Dato che (sapete anche questo) non sono privo di capacità autocritica,
sono andato a dare un'occhiata alle mie Lezioni di Fisica Generale
(vecchie di oltre 30 anni).
Debbo dire che sono rimasto abbastanza soddisfatto.
Al punto che oso consigliarvene la lettura, in particolare ai cap. 40
e 46:
http://www.sagredo.eu/lezioni/fisgen
In 00leggimi.txt trovate che il cap. 40 sta in fisgen20.pdf e il cap.
46 sta in fisgen21.pdf
--
Elio Fabri
Received on Wed Oct 12 2022 - 12:10:26 CEST