Re: Il futuro del nucleare, non solo in Italia

From: Aleph <no_spam_at_no_spam.com>
Date: Wed, 14 Jul 2010 16:01:35 +0200

Alessandro ha scritto:

> "Aleph" <no_spam_at_no_spam.com> ha scritto:

> > Per prima cosa perch� la domanda fondamentale da porsi, quella
> > propedeutica all'analisi di tutte le opzioni in campo, non la sento mai
> > porre da nessuno, ovvero (limitiamoci a considerare l'Italia): "E'
> > realmente necessario incrementare la produzione elettrica, implementando
> > un piano energetico nazionale lungo e costoso o forse non sarebbe il caso
> > d'investire tempo e denaro per ridurre in quantit� apprezzabile i consumi
> > di energia elettrica", riducendo gli sprechi e ottimizzando le produzioni
> > industriali?

...
> visto che l'
> economia italiana � gi� una delle pi� efficienti al mondo, per comparazione
> quasi il doppio di quella americana a parit� di PIL (e cmq molto meglio di
> Francia, GB o Germania)

Mi pare che i dati che riporti non dicano nulla sulla effettiva efficienza
energetica italiana; infatti il calcolo andrebbe fatto per categorie
merceologiche di produzione sovrapponibili (ad esempio, industria
dell'auto, etc.), considerando anche che il PIL dei diversi Paesi �
piuttosto differente per composizione.
Che poi la Francia, che produce tanta energia elettrica con il nucleare,
possa sprecare pi� energia elettrica di noi � almeno verosimile.

...
> > In pratica oggi, e nel futuro prossimo, il 95% dell'energia che consumiamo
> > globalmente ha altra origine.

...
> Nel mondo di oggi questo tipo di argomentazioni � irrilevante, per almeno
> due buoni motivi.

Irrilevante?
I dati sono quelli e non mi paiono affatto irrilevanti: � quello che
intendiamo quando diciamo che la nostra, a livello mondiale, �
(attualmente) un'economia basdata sul petrolio.

> Primo nel riscaldamento/condizionamento domestico
> efficienti pompe di calore elettriche
...

Questo � un tuo sogno, al momento assolutamente irrealistico, che a mio
parere non � assolutamente auspicabile: gi� l'idea di utilizzare l'energia
elettrica per (ri)scaldare mi sembra uno spreco assoluto: scaldabagni,
stufe elettriche, etc., sono dispositivi che personalmente abolirei per
legge, anche se capisco che per molte persone sia inevitabile ricorrervi,
per evitare spese ingenti (e disagi) dovuti alla ristrutturazione della
casa per passare al gas o al solare termico.

> (per es. integrate al solare termico
> per la produzione di acqua calda),

Questo � fattibilissimo, ma richiede, come dicevo di intervenire sulle
tubazioni e/o sulle opere in muratura.

> fatto salvo cmq un migliore isolamento
> delle abitazioni, possono da sole ottenere il dimezzamento dell' energia
> primaria consumata,

Quella consumata nelle abitazioni, che sar� al massimo il 30% del totale
(civile + industria).
E comunque questo obbiettivo non mi pare raggiungibile nel breve periodo,
� un semplice desiderio.

> Il
> trasporto collettivo � la cosa pi� facile e ovvia da elettrificare,
...

E' gi� in buona parte cos�, ma non si pu� pensare di stendere altre
migliaia e migliaia di km di binari, o di rete elettrica aerea (sto
pensando alla mia citt� che � Roma), per eliminare totalmente i bus a
combustibile fossile.
Vedo molto pi� praticabile, e infinitamente meno costoso, convertire tutti
i mezzi pubblici a metano.

> cos� come nel trasporto privato
..

Qui siamo ancora pi� in alto mare.
Ci� che � facile che avvenga (e sta avvenendo) � la diffusione
dell'alimentazione a metano/Gpl (al prossimo cambio di autovettura intendo
passaci anch'io).

> Certamente la sfida di alimentare questi consumi extra di elettricit� da
> fonti pulite � tutt' altro che trascurabile, ma � cmq rilevante il fatto che
> �
> due volte pi� efficiente per es. usare il gas metano bruciato in una
> centrale elettrica per alimentare una efficiente pdc che usarlo direttamente
> in una buona caldaia a conensazione,
...

Questa affermazione non mi torna.
Una buona centrale termoelettrica a ciclo combinato ha un rendimento di
circa il 60%, pur ammettendo che la pdc non perda nulla nella produzione
di calore ti sei lasciato per strada il 40% del calore di combustione
(alla centrale).
In una buona caldaia a condensazione (che recupera anche il calore dei
fumi) i rendimenti sono invece ben pi� alti.

> cos� come � almeno il doppio pi�
> efficiente muovere un veicolo elettrico (di autonomia ragionevole) bruciando
> gas o petrolio in una centrale elettrica che usando quel gas o petrolio
> direttamente in un veicolo a combustione interna.
...

Anche quest'affermazione non mi torna, anche se in questo caso la
differenza probabilemente � minore che nel confronto con la caldaia a
condensazione.

> Senza dubbio, l'
> elettrificazione dei nostri consumi energetici, o se vogliamo una
> elettrificazione efficiente insieme all' efficienza energetica, � la strada
> maestra da inseguire in fututo

Mi sembra di sentire parlare l'Enel :).

> > E anche, sul piano tecnico, contrastando le emissioni antropiche tramite
> > l'applicazione su larga scala delle trappole di CO2 o progettando la
> > riforestazione di vaste aree del pianeta.
...

...
> Sono perfettamente d' accordo all' idea di consumare meno e meglio, di fatto
> lo stiamo gi� facendo essendo uno dei Paesi pi� efficienti al mondo a parit�
> di ricchezza, ma tra tutte le le buone idee per ridurre le emissioni di gas
> serra quella di catturare la CO2 � la meno realizzabile e praticamente
> fattibile,
> ai limiti del ridicolo per gli enormi volumi in gioco (oggi > 25 miliardi di
> tonn/anno per di pi� in
...

Beh, non � che pensassi al sequestro completo della CO2 prodotta nel mondo
per attivit� antropiche: basterebbe intrappolarne una frazione, quel tanto
che basta per rientrare nei limiti imposti dal protocollo di Kioto (che
oltretutto gli Usa, che sono i maggiori inquinatori del pianeta, non hanno
neppure ratificato).

Saluti,
Aleph

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Received on Wed Jul 14 2010 - 16:01:35 CEST

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