Re: Paradosso dei gemelli

From: Mauro Venier <venier_at_uni-muenster.de>
Date: 2000/07/28

Angelo Dinelli wrote:

> Non cambia niente, la sostanza � la stessa, e non � che
> usando formule matematiche si dice qualcosa di "migliore".

Questo � vero, ma spesso usando formule matematiche riesci a spiegare
ci� che � troppo complicato da spiegare a parole e soprattutto riesci a
semplificare (ti assicuro che spesso quando parlo con non fisici e non
matematici, riesco a far capire meglio certi concetti di media
difficolt� presentanto un ragionamento matematico con formulo, piuttosto
che con discorsi vari).

> Per� non c'� bisogno di essere laureati in fisica o matematica
> per capire che mentre tutti i moti si sommano vettorialmente
> (relativit� galileiana) il moto della luce non si somma
> vettorialmente, � un invariabile, c, e che una volta
> assunto questo postulato DEVE DERIVARE PER FORZA la varianza
> di tempo e spazio.

Sbagliato. Tutti i moti i moti si sommano secondo le formule
relativistiche (e non vettorialmente "alla Galileo").
Solo che i moti che noi sperimentiamo quotidianamente sono molto ben
approssimati (am solo approssimati, sia ben chiaro) dalla relativit�
galileiana e dato che questa � molto pi� semplice di quella einsteniana,
la usiamo.
Ti ricordo che le formule relativistiche sono tranquillamente
utilizzabili (anzi: si dovrebbero utilizzare) anche per definire, ad
esempio, il moto di un auto in autostrada... solo che a quelle velocit�
Einstein e Galileo praticamente coincidono.

> C'� carenza logica, e io (assieme a molti altri)
> mi limito soltanto a riscontrarla.
> E non uso "formulette", ma "ragionamenti"
> che valgono forse pi� delle formulette:))))
> In ogni caso sono pi� chiari e comprensibili.

Pi� comprensibili forse... pi� corretti � da vedere: la "formuletta" non
cambia in base a chi la pronuncia, il "ragionamento" � flessibile e
manipolabile.

Cordialmente,

Mauro.
Received on Fri Jul 28 2000 - 00:00:00 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Wed Feb 05 2025 - 04:23:33 CET