Re: Sulla massa relativistica

From: dumbo <_cmass_at_tin.it>
Date: 2000/07/29

Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it> scritto nell'articolo
<397F4292.E2DFA73D_at_science.unitn.it>...
>
> Questo dovrebbe chiudere definitivamente la questione.
>
> Nell'articolo di C.G. Adler "Does the mass depend on the
> velocity, dad?" American Journal of Physics, 55 (1987), pp 739-743
> viene riportata l'ultima conclusione dello stesso Einstein, nel
> 1948, dopo aver rimuginato la faccenda per anni, sull'utilita'
> di introdurre la massa relativistica. Si tratta di di una sua lettera
> a L. Barnett. Ecco cosa dice Einstein:
>
> "Non e' utile introdurre M=m/(1-v^2/c^2)^(1/2) come il concetto
> di massa di un corpo, non essendo infatti possibile darnealcuna
> definizione chiara. E` meglio non introdurre nessun'altra massa
> oltre ad m. Piuttosto che introdurre M e' preferibile usare i
> concetti della quantita' di moto e dell'energia di un corpo in
> moto."
>
>
> Ciao, Valter

Scusa se riprendo la questione: far� delle osservazioni
forse banali ma che secondo me meritano un minimo
di attenzione.

1)
a me sembra che la frase della lettera di Einstein sia
solo un'opinione alla quale lo stesso Einstein non dava gran
peso; ci� che mi fa pensare cos� � questo:
ho qui davanti a me la revised edition del 1950 del piccolo
classico divulgativo " The universe and dr. Einstein "
(The New American Library) di Lincoln Barnett
(che � proprio il destinatario della lettera): la prefazione
di Einstein � datata 10 settembre 1948 (pi� o meno
la data della lettera); nella prefazione Einstein elogia il libro
senza riserve ( " The main ideas of the theory of relativity are
extremely well presented " ) e, anche date le minuscole
dimensioni (poco pi� di cento pagine in formato tascabile),
possiamo star certi che Einstein l'aveva letto con attenzione.
almeno nella parte dedicata alla relativit�, che � ancora pi� breve
Ebbene Barnett parla espressamente e ripetutamente
di massa funzione della velocit� (cap. 8, p. 67 e seguenti).
Non gli passa nemmeno per la testa anche solo di accennare
all'altra definizione.

Potresti obiettare: "ma � un libro divulgativo".
Verissimo: ma questo prova che Einstein approvava (o almeno
non disapprovava) la nozione di massa relativistica quando si trattava
di insegnare la RR a chi era principiante, cio�, almeno per motivi
didattici la vecchia definizione gli andava bene. Ma il motivo didattico
non � gi� un buon motivo? Il thread "luce e massa" dell'aprile scorso
(ma non solo quello: tante altre domande sul NG lo dimostrano)
testimonia la terribile confusione che pu� nascere in chi si
accosta alla relativit� per la prima volta e si sente dire
da un lato che la luce pesa, ha quantit� di moto, ha energia,
e dall'altro che non ha massa. Chi ancora non sa cosa sia un
quadrivettore non pu� apprezzare il concetto di quantit� di moto
quadrivettoriale m dx_i /d(tau) ; certo che se la qdm la definisci
cos� � poi naturale chiamare massa l'invariante m. Ma chi muove
i primi passi nella RR pu� forse essere obbligato a cominciare
subito coi quadrivettori ? Non credo che un approccio cos�
astratto sia opportuno per tutti. Ci sono poi problemi di linguaggio:
gli elettroni veloci offrono pi� resistenza ai cambiamenti di velocit�
degli elettroni lenti, cio� la loro inerzia aumenta. Quindi, con la
nuova definizione, massa e inerzia non coincidono pi�. L'inerzia
non ha pi� il nome consacrato dall'uso (massa appunto) e la
si dovr� chiamare semplicemente inerzia (se non se ne inventa un
altro); e mentre nel vecchio modo di parlare si dice: " la massa
dell'elettrone aumenta con la velocit�, la massa propria dell'elettrone
� un invariante" col nuovo modo si dovr� dire: "la massa dell'elettrone
� un invariante, l'inerzia dell'elettrone aumenta con la velocit�".
Ovvio che si pu� fare, ma mi domando: qual ' � il vantaggio?

2)
Questa domanda sembra stupida ma secondo me
ha un suo peso:
se Einstein sconsigliava l'uso della massa relativistica
fin dal 1948, perch� nessuno gli ha mai dato retta?
Tutti i libri che conosco (e tutti posteriori al 1948),
tranne quelli recentissimi, continuano a parlare
tranquillamente di massa relativistica, e non parlo
di autori superficiali o incompetenti: parlo di
Bergmann, Feynman, Eyges, Rindler, Goldstein...
tutti, senza eccezione, del consiglio di Einstein
se ne infischiano proprio. Come mai?

3)

Come si spiega che un relativista della forza
di Wolfgang Rindler si schiera con la vecchia
definizione?

W. Rindler: Physics Today (letter to the Editor)
1990, vol. 43, p. 13.

Non ho letto l'articolo, ma penso abbia delle buone
ragioni.

Secondo me tutta questa polemica che divampa
sul NG si basa sul nulla: sarebbe come
accapigliarsi sulla segnatura della metrica.
Che si tratti di una questione di convenzione � chiaro,
perch� se ci fossero delle serie ragioni fisiche per
condannare la vecchia definizione tutti se ne sarebbero
accorti, la RR ha quasi cento anni !! (per es: la nozione
di massa longitudinale � stata abbandonata abbastanza
presto e senza resistenze, a quanto ne so).
Capisco che in _certi_ casi la nuova possa risultare pi�
limpida della vecchia; ma non credo che sia cos� in _tutti_
i casi. Perch� condannare la vecchia? Non capisco
questo improvviso accapigliarsi su ci� che in fondo �
una semplice questione di nomi.
Che ne dici?

salute,

Corrado Massa








































































































   


 
Received on Sat Jul 29 2000 - 00:00:00 CEST

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