Re: definizione di calore e di temperatura
"Federico Spano'" <fspano_at_flashnet.it> ha scritto nel messaggio
news:39662FA3.409BCF9E_at_flashnet.it...
[.......]
> Invece fonti come la Britannica sostengono (e temo che abbiano ragione)
> che si deve chiamare calore solo il flusso di energia termica, mentre
> quest'ultima, quando e' ferma in un luogo, mantiene lo stesso nome (cio�
> energia termica).
Ha ragione la Britannica, per� l'energia termica � il calore non la
temperatura
La temperatura � un numero che viene associato allo stato termico di un
corpo, e in un corpo c'e' solo un'energia interna (e=mc^2).
> Riporto da www.Britannica.com:
> E' scorretto parlare del calore in un corpo, poich� il calore � solo
> l'energia che viene trasferita. L'energia immagazzinata in un corpo non
> � calore (n� � lavoro, dato che anche il lavoro � energia in
> trasferimento). E' consuetudine, comunque, parlare di calore sensibile e
> di calore latente.
Tutto ok.
Solo non capisco a cosa si riferisce la Britannica quando parla di calore
sensibile e latente.
Ok ci provo ma non mi linciate...:
forse la B. si riferisce al fatto che posso toccare due corpi che hanno la
stessa temperatura ed erroneamente stimare ad una temperatura maggiore,
quello che conduce meglio il calore.
Un metallo, ad esempio, per via della maggiore libert� di cui godono i suoi
elettroni, trasmette una maggiore quantit� di calore del legno che ha gli
elettroni meno mobili.
Cmq se qualcuno sa cosa sia il calore sensibile e quello latente me lo
faccia sapere per favore.
> Niente in contrario, ma a me questa distinzione pare inutilmente
> complicata: ero abituato a chiamare 'calore' l'energia termica, e
> 'flusso di calore', se necessario, il flusso di energia termica.
Il calore, come detto sopra, SI CHIAMA energia termica perci� non devi
cambiare niente a livello di definizioni. E' ovvio per� che non ti devi
riferire ad esso dicendo che la sua somma d� la TEMPERATURA di un corpo.
Non mi sembra complicato distinguere la misura dello stato termico di un
corpo (temperatura), dall'energia che pu� scambiare (calore).
Il tuo ragionamento invece penso che complicherebbe alquanto la spiegazione
delle diverse conducibilit� caloriche dei corpi.
> Questo anche per analogia con il concetto di calore specifico (e per
l'analogia
> di questo concetto con quello di peso specifico); nonche' probabilmente
> perche' storicamente, quando era stata smentita la teoria del fluido
> calorico, sarebbe stato naturale continuare a chiamare 'calore' quello
> che e' in un corpo e puo', eventualmente, fluire, a prescindere dal
> fatto che non e' un fluido.
Scusa qui non ti seguo.
Io so che nel settecento, a causa della rivoluzione industriale, gli
studiosi furono costretti a domandarsi seriamente in cosa consistesse il -
fluido calorico- e a separare esso dalla grandezza chiamata temperatura per
poter costruire macchine in grado di sfruttarne meglio l'energia utile al
lavoro.
So anche che a quel tempo ci si riferiva ad un corpo che aveva una
temperatura maggiore di un altro come ad un corpo pi� ricco di calorico
(flusso di calore).
Fu merito di Black ( mi sembra fosse un medico inglese dell'epoca )
distinguere e chiarire definitivamente i concetti di calore e temperatura
cos� come li intendiamo oggi..
> A questo punto mi viene il dubbio che non stia usando correttamente il
> termine 'flusso', ditemi voi se e' cosi' o no. Voglio dire, si usa
> 'flusso di energia' o si deve dire 'trsferimento'?
E' la stessa cosa purch� ( e mi ripeto ancora ... sigh! ) ci si riferisca al
calore.
> Qualcuno mi sa spiegare, comunque, come nasce questa consuetudine di
> chiamare 'calore' solo il flusso (trasferimento) di energia termica?
Spero che quello che ho detto prima dovrebbe bastare ;-)
> Federico Spano'
Nella speranza di esser stato utile a qualcuno e di non averle sparate
troppo grosse.
Gianfranco Pacifici.
Received on Fri Jul 21 2000 - 00:00:00 CEST
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