Re: Citazione di Bohr

From: dumbo <_cmass_at_tin.it>
Date: 2000/07/10

Peltio <peltio_at_twilight.zone> scritto nell'articolo
<8i2bid$36s$1_at_lacerta.tiscalinet.it>...


> dumbo <_cmass_at_tin.it> wrote
 
> >Salute a te, e grazie della risposta. La frase di Bohr
> >viola il principio di non contraddizione, base della logica,
> >e non riesco a capire come la si possa difendere.
>
> non mi sento di attribuire troppa importanza a quella
> che a me � parsa pi� che altro una frase ad effetto.

La frase � tratta da un saggio del 1949 contenuto in
Einstein - Autobiografia Scientifica (Boringhieri 1979,
p. 104, la frase � a p. 146) che � la traduzione del
libro americano che tu citi qui sotto (ringrazio Eril
che un mese fa � intervenuto sulla questione)

"quando eravamo in difficolt� usavamo spesso consolarci
con frasi scherzose, fra cui la vecchia massima sui due tipi
di verit�. A un tipo appartengono le affermazioni cos� semplici
e chiare che l'affermazione contraria non potrebbe ovviamente
essere sostenuta. L'altro tipo, quello delle cosiddette " profonde
verit� " , � costituito da affermazioni le cui contrarie contengono
anch'esse una profonda verit�."
 
Bohr parla qui di -- cosiddette " profonde verit�" -- ,
non di -- autentiche profonde verit� -- ; parla (mi sembra) delle
affermazioni complesse e fumose, e quindi suscettibili di
interpretazioni diverse e anche contraddittorie, che possono
saltar fuori negli stadi iniziali di una ricerca, quando i ricercatori
brancolano nella penombra (non dico nel buio) e le idee sono
ancora confuse. Le confuse affermazioni che (secondo Bohr)
derivano da questa situazione fluida sono quelle che Bohr
chiama scherzosamente --le cosiddette " profonde verit� " --
Questo, almeno, � quel che mi pare di capire leggendo le
parole scritte subito dopo:
 " lo sviluppo di un nuovo settore passer� di solito attraverso stadi
in cui il caos viene sostituito per gradi dall' ordine; ma � nello stadio
intermedio, in cui prevale la profonda verit� , che il lavoro �
realmente entusiasmante e sospinge l'immaginazione
alla ricerca di soluzioni pi� solide"
Questa a quanto pare era la situazione nell' istituto di Bohr
a Copenaghen negli anni " caldi " della meccanica quantistica.

In realt�, ho l'impressione che le parole di Bohr si applichino solo
a lui, non agli altri fisici: per esempio, hai mai letto i lavori di
Einstein sulla gravitazione scritti prima del 1915, cio� prima
della stesura finale della RG ? Sono lavori incompleti,
difettosi, in molti punti decisamente sbagliati, si vede bene lo
sforzo del ricercatore con le idee ancora confuse che cerca di
afferrare la verit� e se ne trova in mano solo qualche brandello,
insomma � proprio quella fase preliminare alla grande scoperta,
che Bohr chiamerebbe "fase delle profonde verit�". Eppure non
troverai mai un enunciato di Einstein che, per quanto falso o
imperfetto, non sia per� anche chiaro e inequivocabile; non
riuscirai mai, prendendo una frase qualsiasi, a far apparire vera
anche la frase contraria. Einstein � solo un esempio, direi che
tutti i veri fisici sono cos�.
Ritengo quindi che la fase delle "profonde verit�" l'abbia
attraversata solo Bohr, con quel suo modo di pensare tutto suo.

>A) dovrebbe essere vero che onda � il *contrario* di particella
> >dove la parola "contrario" ha qui lo stesso significato che ha nella
> >frase di Bohr;
>
> Che poi onda e particella non siano l'esatto contrario l'uno dell'altro
> poco importa, quello che io *interpreto* � un comportamento
> completamente differente. Ma di preciso cosa intenderesti tu con
> contrario di particella?

Non lo so. Volevo solo dire che per applicare la frase di Bohr al
dualismo onda-particella bisognerebbe considerare i due aspetti
come reciprocamente contrari dando alla parola " contrario " lo
stesso significato che le dava Bohr nella frase incriminata.
Per� mi sembra evidente che la frase di Bohr non aveva niente
a che fare col dualismo quantico.
Non credo proprio che esista il "contrario" di particella, o di
qualsiasi altra cosa. Riesci a immaginare due cose reciprocamente
contrarie? Sarebbero forse cose che toccandosi danno il nulla?
Questo � assurdo. O forse cose tali, che la presenza di una
esclude quella dell'altra? Non vedo come. E poi: particella �
davvero il contrario di onda? Direi proprio di no. Sono
semplicemente cose diverse. Non puoi dire che sono contrarie
solo perch� non si pu� essere simultaneamente l'una e l'altra;
se � per questo non si pu� essere simultaneamente elefante e
formichiere, per� nessuno direbbe che elefante � il contrario di
formichiere.
Esiste certamente il contrario di una affermazione,
ma non vedo come possa esistere il contrario di una cosa.

> ad esempio, non potrei inserire un a volte nelle due frasi per
> ottenere queste?
> a volte l'elettrone si comporta come un'onda
> a volte l'elettrone si comporta come una particella

In questo modo non c'� nessuna contraddizione.
Credo che anche Bohr le avrebbe sottoscritte.
Ma un fisico degno di questo nome non pu� fermarsi qui:
deve arrivare a capire che cosa � realmente l'elettrone,
e perch� si comporta cos� (ma questa frase Bohr non la
sottoscriverebbe di certo).

> >Trovo per�
> >decisamente grave che vari autori continuino a citare quella
> >schifezza in modo acritico (in un testo di matematica poi ?
> >E' allucinante ! ! )
>
> Sono andato a cercarlo, si tratta di:
> J. M. Jauch
> "Foundations of Quantum Mechanics"
> Addison wesley
> 1968
> e la frase ivi riportata �:
>
> "There a two kind of truths. To the one kind belong statements so simple
> and clear that the opposite assertion obviously could not be defended.
> The other kind, the so called 'deep truths', are statements in which the
> opposite also contains deep truth".
>
> che � meno drastica di quella su cui abbiamo discusso finora.
> Parla infatti di 'contenere' e non di 'essere'.

S�. E soprattutto parla di < so called > deep truths , il che,
come dicevamo prima, sdrammatizza tutta la questione.

> La frase si trova al principo del capitolo 6: States and Observables.
> In fondo tra i riferimenti bibliografici si trova anche questo testo da
> quale presumo sia stata tratta:
>
> N. Bohr, "Library of living (allora...) philosophers", vol VII, 199,
> 1949
>
> Probabilmente l� spiega meglio cosa intendeva.
>
> saluti,
> Peltio

saluti e grazie,

Corrado
Received on Mon Jul 10 2000 - 00:00:00 CEST

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