""Daniele"" <manichia_at_libero.it> wrote in message
news:000401bfe6b1$a0b3c8c0$de151997_at_pbncomputer...
>
> Mi sono posto il problema di come poter localizzare una fonte di
> radioemissioni ( che non voglia essere localizzata) usando un sistema
> diverso da quello tuttora in uso dai vari enti preposti a questo servizio;
> Radiogoniometri.
> Sette anni fa mi sono presentato ad una ditta specializzata nel settore e
> direi forse la pi� grossa fornitrice di apparecchi per la localizzazione
ad
> uso militare e civile proponendo quello che segue:
> Poniamo ai vertici di un triangolo equilatero (per comodit� , ma la
> dislocazione non influisce affatto sul risultato) e chiamiamo i punti : A
> B C
> -istalliamo in A un ricevitore collegato ad un trasmettitore (transponder)
> che
> ritrasmetta in C il segnale ricevuto;
> -installiamo in B un identico apparecchio come installato in A
> -installiamo in C tre ricevitori collegati ad un oscilloscopio a tripla
> traccia che
> visualizzino contemporaneamente i due segnali ritrasmessi da A e da B e
il
> segnale ricevuto direttamente da C
> - poniamo al centro di questo triangolo un segnale noto che ci permetta di
> azzerare ossia mettere in fase sull' oscilloscopio i tre segnali
ricevuti.
> A questo punto da qualsiasi parte provenga il segnale da localizzare
> preferibilmente entro il triangolo formato dai tre punti, come del resto
> avviene nei sistemi radiogoniometrici) la sfasatura dei tre segnali
ricevuti
> sar� direttamente proporzionale alla distanza del punto cercato rispetto
ai
> tre punti di ascolto.
> La localizzazione � pressoch� immediata e consente una precisione
> assolutamente superiore rispetto alla rilevazione goniometrica.
> Oltre tutto ad un costo considerevolmente inferiore ( una buona antenna
> goniometro, solo quella, con una precisione di +o- mezzo grado, costa una
> follia
> e oltretutto, sulla distanza, un grado di errore influisce sul punto
> rilevato di qualche chilometro) la precisione del mio sistema pu� essere
> paragonata a quella del GPS senza errori indotti e quindi questione di
metri
> o forse meno.
> Nei sette anni trascorsi sono stato preso a pesci in faccia da pi� di
> qualche ditta
> che probabilmente non ha nessun interesse che un sistema che costa molto
> meno del tradizionale vada a sostituire gli attuali business di fornitura
o
> che possa mettere in ginocchio aziende che producono sofisticatissime
> antenne goniometro a costi sbalorditivi.
> ....In ultima analisi ho pensato di proporlo a Biscardi, sostituendo le
> bandierine del calcio d'angolo con altrettante antenne monitorando in
tempo
> reale la posizione in campo dei giocatori e del pallone, se non altro
> finiranno di discutere per giorni dell'esistenza o meno di un fuorigioco o
> se la palla � entrata o meno in rete.
> Voi che ne dite?
> Cordiali saluti, Daniele Don�
>
>
> --
> Posted from smtp1.libero.it [193.70.192.51]
> via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Non sono un esperto di radiotecnica, ma vedo nella descrizione,
alcune cose poco convincenti.
Incominciamo dall'oscilloscopio a tripla traccia. Che cosa
dovremmo vedere sul suo schermo? le portanti? il segnale
modulato? Che cosa, in altre parole, ricavabile dalle tre tracce,
dovrebbe far valutare all'occhio umano i due ritardi A-C
e B-C con la necessaria precisione?
La stazione da rilevare "non vuole" essere rilevata quindi
dobbiamo immaginare il suo segnale privo di qualsiasi
modulazione atta alla sua localizzazzione. Non facendo
alcuna ipotesi sulla frequenza di trasmissione, ne' sulla
modulazione, direi che mancherebbe il riferimento che
consenta la "marcatura" temporale precisa di cui al
punto precedente (altro che GPS!)
I ritardi poi danno geometricamente archi di iperbole
Il calcolo dei punti di incrocio andrebbe fatto a mano?
inserendo a mano i ritardi in un computer??
Come si puo' fare, in un mondo reale, a tener conto
dei "ritardi" spuri dovuti alle riflessioni del segnale
su ostacoli di varia natura. Questo e', per la verita',
un problema anche con i radiogoniometri.
Esisteva e credo che esista ancora un sistema di
localizzazione a differenza di ritardo, quindi a iperboli.
Si chiama Loran, funziona a onde lunghe, gli impulsi
LORAN sono studiati per consentire una determinazione
dei ritardi senza ambiguita' . Permette a navi ed
aeromobili di "fare il punto" con precisioni, credo,
dell'ordine del miglio marino, pero' su larghe fette
se non tutta la superficie terrestre.
Saluti
Mino Saccone
Received on Mon Jul 10 2000 - 00:00:00 CEST