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"Enrico Smargiassi" wrote:
> Ora, in fisica una previsione non quantitativa, salvo casi rari, non e'
> falsificabile: quale esperimento puo' fornire un numero
in
> disaccordo con un altro numero *ignoto*? (Si veda anche il
> par. 37 della Logica della Scoperta Scientifica.)
> Il problema di fondo e' che WERC, come tanti altri che scrivono su
> Usenet o sul Web o che pubblicano libri, non si rende conto di
> cosa sia veramente una teoria fisica. Come dice l'etimologia del
> nome, una teoria dovrebbe consistere in una sequenza di passi
> logici il piu' possibile rigorosi (e non mi riferisco necessariamente
> al rigore matematico), in modo da fornire una previsione di eventi e
> fatti sperimentali con un margine minimo di ambiguita'. Se e'
> necessario introdurre ipotesi addizionali, queste vanno esplicitate e
> per quanto possibile giustificate. Ed i risultati devono essere
> quantitativi, posti in contatto *sistematico* con l'esperienza e va
> mostrato come siano compatibili, ed in che regime, coi risultati di
> altre teorie ben corroborate. Gia' dalla brevissima analisi che ho
> svolto sopra - e avrei potuto fare altre osservazioni - si vede che
> WERC e' lontanissimo da questi standard e, quel che e' peggio,
> non se ne rende nemmeno conto.
Concordo pienamente con quanto hai detto. Avevo infatti postato una
risposta al newsgroup in merito al messaggio di Cassani, ma
evidentemente � stato bloccato dal moderatore per un'eccessivo
tono polemico. In quel post avevo rilevato un atteggiamento poco
professionale da parte di Cassani. Egli afferma che la sua teoria
riesce a spiegare l'esperimento in cui la velocit� della luce viene
superata; il problema � che lui se ne esce fuori "dopo" che
l'esperimento � stato fatto e non prima... In questo modo d� l'idea
di uno che si fa tornare a tutti i costi i conti. Mi aspetto che se in
futuro qualcun'altro tirasse fuori una nuova scoperta, lui salterebbe
ancora una volta fuori dicendo che la sua teoria spiega anche
quell'esperimento; lo aveva gi� fatto con la fusione fredda, ora lo ha
fatto di nuovo con quest'esperimento.
Io non critico il tentativo di cercare idee nuove e strade alternative,
ma la perseveranza di un individuo a non voler ammettere di aver
sbagliato, neanche di fronte alla pi� palese evidenza.
Se qualcuno di voi ha avuto la malaugurata idea di acquistare il suo
libro (io purtroppo l'ho fatto e me ne pento... sigh!), vi accorgereste
che lui impiega 12 pagine per una premessa; altre 15 pagine per fare una
sintesi storico-scientifica. Nel complessivo di queste prime 27 pagine non
fa altro che denigrare la scienza ufficiale che non
vuole riconoscere la sua teoria. A pagina 224 si arroga il diritto di
cestinare il "Principio di conservazione dell'energia", usando un
tono poco professionale nei confronti della scienza ufficiale. Ma
dove tocchiamo il fondo � tra pagina 171 e pagina 172, dove in
riferimento all'esperimento "Alain Aspect" (quello sui fotoni gemelli
che cooperano tra loro), egli afferma (cito testualmente): "Ora,
questa conclusione � talmente ripugnante per ogni relativista che,
piuttosto che rigettare tutta intera la relativit� nel cesso, egli sarebbe
capace di qualsiasi altra concessione, per aberrante che fosse. ".
Poi, nella pagina successiva, dopo aver trovato una risposta molto
azzardata egli stesso afferma: "Normalmente dovremmo vergognarci
di proporre una tale domanda, ma l'alternetiva di accettare le
conseguenze sperimentali dell'esperimento di Alain Aspect, senza
prospettare altre spiegazioni, � cos� destabilizzante che persino "la
corda del fachiro" ci appare una possibile via di fuga.".
Queste frasi si commentano da s�; non c'� bisogno di aggiungere
altro.
Ciao da Fabio.
Received on Wed Jun 21 2000 - 00:00:00 CEST
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