lunogled_at_hotmail.com wrote:
>
>
> In casi di velocita' superluminali la MQ sembra ristabilire
> la casualita'.
> In altri casi, la tua affermazione mi pare "nello spirito" un
> tantino dubbia: Nel paradosso EPR c'e casualita' fra
> l'osservazione dello spin del primo fotone e il colasso della
> funzione d'onda del secondo, considerato che i due eventi avvengono
> contemporaneamente? E come si lega questo "contemporaneamente" con
> la relativita' ristretta? (Eg uno dei fotoni e' in una "scatola"
> sulla terra e l'altro su un'astronave che viaggia a 0.9 c)
>
> GT
>
> Sent via Deja.com http://www.deja.com/
> Before you buy.
Ciao, la questione che sollevi e' ben studiata.
Ecco come la vedo io.
1) Nozione di CAUSALITA'
Se prendi uno spaziotempo "stabilmente causale" e una classe fenomeni che
avvengono nella classe di eventi G e un fenomeno F che avviene in un evento e
che non e' in G, si dice che i fenomeni che avvengono in G sono CAUSA di
F se, ogni qual volta avvengono i fenomeni detti in G allora
avviene E, e per ogni evento di G c'e' una curva di tipo causale
futuro che connette l'evento a e.
(La condizione che lo spaziotempo sia "stabilmente causale" vieta che
se due eventi A e B sono connessi con una curva di tipo causale
futuro da A a B allora ci sia un'altra curva di tipo causale futuro da B ad A.
In poche parole, l'ordinamento temporale risulta essere assoluto.)
2) Il principio del DETERMINISMO puo' a questo punto essere cosi'
enunciato nella maniera piu' debole possibile:
Ogni fenomeno fisico Q che avviene nell'evento q e' CAUSATO
completamente dall'insieme dei fenomeni fisici che avvengono
negli eventi diversi da q che possono essere connessi da curve causali
future a q.
(Cioe' esistono *leggi fisiche* che ti dicono cosa succede in q se conosci
tutto quello che succede nel "cono di luce passato" con vertice in q
escludendo q. Ovviamente per prevedere basta molto meno:
e' sufficiente sapere cosa succede su una superficie di tipo spazio che
interseca tale cono, ma noi rimaniamo nelle ipotesi piu' deboli.)
3) Infine c'e' il principio di LOCALITA',che io enuncio cosi'
nella forma piu' debole possibile:
dati due eventi p e q, e considerati due fenomeni fisici P e Q
che avvengono in p e q, se i due fenomeni sono correlati allora
puo' solo succedere una delle tre cose seguenti:
1) esiste una curva di tipo causale futuro che connette p a q
2) esiste una curva di tipo causale futuro che connette q a p
3) esiste una causa (nel senso della nozione di causalita') comune a
P e Q.
Orbene, veniamo ai fenomeni quantistici come EPR.
Non ha molto senso dire che il collasso della funzione d'onda
avviene "nello stesso istante" in cui misuro l'altra funzione d'onda,
proprio per l'assenza di nozione di tempo assoluto nelle teorie relativistiche.
Quello in pratica ho e' che io posso fare DUE misure (dirette o indirette),
una da una parte e l'altra dall'altra e scopro che i risultati
(sono questii fenomeni macroscopici P e Q che avvengono negli eventi p e q)
sono correlati anche quando non posso connettere gli eventi
con curve causali di tipo futuro e nemmeno esiste una causa
comune (perche' per principio della MQ il DETERMINISMO
e' vilolato dal processo di misura quantistica). Quindi violo
allo stesso tempo DETERMINISMO e LOCALITA'.
La violazione del DETERMINISMO pero' ha l'effetto di *non*
poter trasmettere informazioni da p a q in modo NON LOCALE:
non posso fare avvenire a mio piacimento (proprio perche'
il DETERMINISMO e' violato) un fenomeno in p
e sfruttare la correlazione tra P e Q in modo da trasmettere
un' informazione in q tramite Q.
Cio' salva la struttura causale della relativita': se potesse essere
possibile trasmettere informazioni in modo non locale (essenzialmente
lungo curve di tipo spazio) si potrebbero costruire i paradossi temporali
degli scrittori di fantascienza: con due curve di tipo spazio sul quale propago
informazione, io posso costruire una traiettoria che procede verso
il mio passato e trasmettermi un'informazione indietro nel tempo...
Ciaoi, Valter
Received on Mon Jun 19 2000 - 00:00:00 CEST