> Vorrei qualche indicazione chiara ed esauriente, se possibile, su "come"
> si forma un olog. e soprattutto "perche'" lo vediamo in ... profondita'.
> Grazie
> Paola Pannuti
>
Per ottenerlo occorono due fasci di luce laser. Il primo raggio, chiamato
"fascio dell' oggetto", colpisce la mela e d� li viene riflesso verso una
lastra fotografica. Il secondo, chiamato "fascio di riferimento", colpisce
direttamente la stessa lastra fotografica. Quando i due fasci si incontrano,
formano quelle che vengono chiamate "frange di interferenza", che derivano
dalla sovrapposizione delle due onde luminose. La lastra registra le
complicate figure di interferenza che rappresentano l' ologramma.
Per riottenere l' immagine della mela, si illumina la lastra precedentemente
impressa, con il solo fascio di riferimento, creando un processo inverso a
quello che ha portato alla formazione dell' immagine sulla lastra. L'
osservatore quindi � come se vedesse solo la luce riflessa inizialmente
dalla mela, con la stessa percezione tridimensionale che avrebbe vedendo un
oggetto reale. Non si vede perci�, come in una fotografia tradizionale, l'
immagine della mela, ma si ricostruiscono i raggi luminosi riflessi
inizialmente dal frutto. Anche se la tecnica olografica � strettamente
legata all' impiego del laser, da alcuni anni vengono realizzati ologrammi
con i computer che permettono di osservare l' immagine da qualsiasi angolo
visuale e non solo di fronte, utilizzando la luce comune.
Spero di esserti stato utile
ciao Pio
Received on Wed Jun 07 2000 - 00:00:00 CEST
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