Re: Se il fotone pensasse...(retifica equazione)

From: Massimo Brighi <meb2043_at_iperbole.bologna.it>
Date: 2000/06/02

Quirico Desole wrote:

> Ripensando per caso alle trasformazioni di Lorentz sono giunto a questa
> conclusione; che sicuramente altri avranno gi� avuto modo di valutare, ma
> siccome non sono un esperto in materia gradirei avere una conferma da chi
> esperto invece lo �;
> secondo la prima delle equazioni:
>
> x' = x- vt / sqtr 1-v*2/c*2
>
> dalla quale si deduce che se un corpo dovesse muoversi alla velocit� della
> luce, percorrerebbe uno spazio INFINITO. Si potrebbe anche dire che potrebbe
> spostarsi da un estremo all'altro dell'universo conosciuto ISTANTANEAMENTE!

> Se ci� fosse vero, le implicazioni sarebbero incredibili.

> Supponiamo infatti che il fotone abbia il dono del pensiero, e supponiamo
> anche che possa essere fornito di un orologio, cosa potrebbe accadere
> allora?
> Tale fotone pensante e dotato di orologio dovrebbe giungere a destinazione
> nel medesimo istante della sua partenza...
> Quindi, osservando il suo orologio, egli leggerebbe esattamente lo stesso
> istante di tempo letto all'atto della sua partenza; e se per ipotesi noi
> dovessimo trovarci alla stazione di arrivo di tale fotone dovremo poter
> leggere sul suo orologio la stessa ora che leggeremo sul nostro orologio (a
> condizione che gli orologi siano perfettamente identici e sincronizzati).
> Se tutto ci� fosse vero, viaggiare alla velocit� della luce (prescindendo
> dal fatto che la massa di un corpo viaggiando a velocit� C diventa infinita)
> comporterebbe percorrere qualsiasi spazio in un intervallo di tempo uguale a
> zero.
> Sarebbe anche vero che il fotone pensante che giunge a noi da una stella o
> da un qualsiasi oggetto posto anche a pochi centimetri da noi avrebbe la
> cognizione di essere partito nel stesso momento in cui va ad infrangersi
> sulla nostra retina...
> Visto tutto ci�, ha senso di parlare di anni luce? Che senso ha discutere
> della futura possibilit� di poter creare astronavi che eguaglino o
> addirittura moltiplichino C?...
> Quante ancora potranno essere le implicazioni legate a questo discorso?
>
> Probabilmente ho le idee un po' confuse al riguardo e se dovessi aver scritt
> o castronerie chiedo a tutti di scusarmi oppure, se � possibile di darmi
> ulteriori raguagli su quanto ho appena scritto.
> GRAZIE...
>
> --
> Quirico Desole
>
> Dottore in Scienze Naturali - Ispettore Ambientale
> Ricercatore Free Lance
> Specializzazioni:
> Botanica Sistematica
> Legislazione Ambientale
>
> "La mia unica certezza � quella di aver molti dubbi" (Q. Desole)


    E' proprio cosi'! Se tu viaggi a velocit� sufficientemente elevata puoi
percorrere una distanza X
in un tempo T (proprio, cio� indicato da un orologio in viaggio con te) piccolo
a piacere.
Se la velocit� tende a c allora il tempo T tende a zero.
Questo � in perfetto accordo con la teoria della relativit� e alla faccia di
tanta (cattiva) divulgazione
che racconta che per raggiungere le stelle pi� vicine anche viaggiando a
velocit� prossime
a c ci vorrebbero diversi anni per non parlare di lontanissime galassie.
In realt�, gli anni, le migliaia o i miliardi di anni trascorrono solo per chi
resta a casa sulla terra
e aspetta il ritorno dei viaggiatori ma non per ci viaggia che pu� arrivare
all'altro capo
dell'univerco in un batter d'occhio; (� il solito effetto gemelli).

Succede che per chi viaggia alla velocit� V, la distanza da percorrere risulta
contratta
da X a X' = X sqrt(1-VV/cc) e quindi il tempo impiegato per coprire questa
distanza �
(secondo il suo orologio) T =X'/V = (X/V)sqrt(1-VV/cc) che tende a zero quando
V tende a c.

Daltra parte, a chi resta a terra, l'orologio del viaggiatore appare rallentato
proprio del
fattore sqrt(1-VV/cc). Se l'osservatore terrestre potesse vedere il viaggiatore
durante
il viaggio lo vedrebbe come ibernato eseguire movimenti lentissimi come sbattere
le
palpebre nel tempo di un viaggio interstellare.

Se ora al viaggiatore sostituisci un fotone hai il caso limite con V=c ma il
discorso
� lo stesso.

Non so come possa apparire il modo visto da un fotone ma suppongo che gli
scompaia
la dimensione spaziale nella direzione del suo moto, cio� l'universo gli
apparirebbe
bidimensionale (questa la butto l�, posso aver detto una fesseria e accetto la
smentita
di qualunque fotone :-))

Ciao.

Massimo
Received on Fri Jun 02 2000 - 00:00:00 CEST

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