Nella Teoria Ondulatoria del Campo si spiega l'esistenza
di una velocit� apparente di 300 volte la velocit� della
luce c, in modo molto conseguente e semplice.
E si spiega in modo semplice perch� in essa gi� esiste,
fin dal primo libro "Il Campo Unificato" del 1984, un
modello ondulatorio semplice nel quale, per spiegare
l'esistenza della Costante di Struttura Fine, si descrive
un fenomeno di composizione di onde del tutto equivalente
a quello sperimentato da Lijun Wang del NEC Research
Institute di Princeton, nella sua camera al Cesio.
http://www.nytimes.com/library/national/science/
/053000sci-physics-light.html
La spiegazione della natura ondulatoria della Costante di
Struttura Fine viene derivata nella TOC dal comportamento
dell'elettrone sulla prima orbita di risonanza nell'atomo
di Idrogeno.
Per arrivarci facciamo un escursus storico un po' naive.
La Costante di Struttura Fine viene fuori storicamente dal
modello elettromagnetico dell'atomo.
Con l'elettrone che circola con una adatta velocita' "v"
su un'orbita attorno al protone, tale che la velocita' "v"
sia sufficiente e necessaria a vincere --per forza
centrifuga-- la forza d'attrazione elettrica che lega
l'elettrone al protone. Cosi' che l'elettrone puo' girare
su un'orbita stabile, salvo emissioni.
E questa � la nascita del modello corpuscolare "ingenuo"
dell'elettrone, che nel modello elettromagnetico classico
era nell'impossibilit� di esitere, perch� sarebbe caduto
ben presto sul nucleo per perdita di energia da radiazione.
Bohr cerc� di ovviare all'inconveniente postulando
l'esistenza di energie quantizzate per l'elettrone.
Heisemberg con la meccanica delle matrici matematizz�
il tutto e rese in qualche modo plausibile il postulato.
De Broglie giustific� poi l'esistenza fisica di orbite
quantizzate che avrebbero contenuto esattamente le onde
pilota che guidavano e descrivevano l'elettrone sulle
orbite che contenevano onde in stato di risonanza.
Scroedinger infine descrisse il tutto con le sue equazioni,
intendendo descrivere l'esistenza di vere onde e veri
stati di risonanza per tali onde.
La Meccanica Quantistica diversamente interpret� il tutto
con funzioni di probabilit� che descrivevano la possibilit�
di esistenza della particella elettrone in una nube
nelle vicinanze del nucleo.
Il nuovo modello della TOC, alternativo a quello della
Meccanica Quantistica, prende piede quando, sulla strada
iniziata da De Broglie e da Scroedinger, si tenta una
mutazione drastica d'indirizzo e si passa alla descrizione
di un modello unicamente ondulatorio dell'atomo e delle
particelle che lo compongono.
Nel modello ondulatorio dell'atomo si va a calcolare la
velocita' "v" dell'elettrone, quale sorgente d'onde che
costituiscono tutti i suoi campi, in modo relativistico
secondo il modello ondulatorio dell'elettrone della TOC.
Con il modello ondulatorio si scopre che l'effetto Doppler
cui sono sottoposte le onde del campo di massa
dell'elettrone influenza lo stato di stabilit�
dell'elettrone sulla prima orbita dell'atomo d'idrogeno.
Infatti il calcolo relativistico dell'effetto Doppler per
le onde emesse "nel senso del moto" dell'elettrone dice
che ci stanno 138 onde di lunghezza d'onda L1 (Lambda 1)
sull'orbita di risonanza.
Mentre ci stanno 136 onde per le onde di lunghezza d'onda
L2 emesse in senso contrario al moto e calcolate con
l'effetto Doppler relativistico contrario.
La media (138 + 136) / 2 = 137 fornisce l'inverso del
valore della Costante di Struttura Fine, ed e' pari al
rapporto tra la velocita' delle onde "c" e la velocita' "v"
della sorgente d'onde- elettrone sulla stessa orbita di
risonanza .
(In seguito si giustifica la ragione per cui la costante
di struttura fine non � esattamente 137).
Il che fra l'altro vuol dire che le onde che precedono
l'elettrone sull'orbita fanno 137 giri mentre l'elettrone
fa un giro.
Ed ora, per chi ha avuto la pazienza necessaria, viene
fuori il parallelo con l'esperimento di Lijun Wang.
Sull'orbita di risonanza, su cui circola la sorgente d'onda
elettrone, circolano contemporaneamente due diversi treni
d'onda:
uno con lunghezza d'onda L1 che ha, per effetto
Doppler positivo, una lunghezza d'onda pi� piccola
della lunghezza d'onda dell'elettrone in quiete.
uno con lunghezza d'onda L2 che ha, per effetto
Doppler negativo, una lunghezza d'onda pi� grande
della lunghezza d'onda di quiete dell'elettrone.
Questi due treni d'onda si muovono l'uno in senso contrario
all'altro, sulla stessa orbita di risonanza:
l'uno provenendo dalle onde che si propagano nel
senso del moto dell'elettrone, davanti a lui,
l'altro in senso contrario, provenendo dalle onde
che si propagano in senso contrario allo stesso
moto della sorgente d'onde sferiche-elettrone.
Questi stessi due treni d'onda producono incontrandosi
sulla stessa traiettoria un "battimento" che si muove
come un'onda autentica e del tutto differente.
E qui viene fuori il parallelo con Lijun Wang.
Questa onda si muove lungo la prima orbita dell'atomo
d'idrogeno come un fotone autonomo, con una velocit�
di 137 volte -"pi� piccola"- della velocit� della luce c.
Questa loro specifica --strana velocit� per un fotone--
� una funzione diretta della lunghezza d'onda e quindi
della frequenza dei due fotoni, che interagendo tra loro
hanno formato il "battimento".
I due treni d'onda Doppler hanno una lunghezza d'onda
che differisce di poco l'uno dall'altra, infatti essi
riempiono l'orbita in modo diverso.
La velocit� dell'onda battimento � una funzione "diretta"
della differenza tra i due treni d'onda che si scontrano
ed intragiscono producendo creste e seni che formano il
battimento viaggiando l'uno in senso opposto all'altro.
Il fenomeno � lo stesso che accade nella cella piena
di Cesio, dove si trovano treni d'nda fotoni che si
muovono in senso contrario l'uno all'altro.
Cos� come possiamo pensare ad un "battimento" che si muove
con una velocit� di 137 volte minore alla velocit� della
luce c, ugualmente possiamo pensare ad un altro "battimento"
che si muove a velocit� 300 volte maggiore di c.
Per un'adatta frequenza, e differenza di frequenza, tra i
fotoni impiegati esistono specifiche velocit� di
propagazione per ogni "battimento", che non ha pi� alcuna
limitazione relativistica per la sua velocit� di
propagazione, perch� non � un fotone libero.
Esso esiste solo dove sussista un "binario" formato
precedentemente da fotoni preesistenti.
Questo tra l'altro pu� agevolmente essere capito
all'interno di una teoria organica come la TOC dove
i fotoni sono considerati variazioni di struttura di
un reticolo discreto di Schild, all'interno del quale
si propagano con velocit� c, appunto solo le sue
perturbazioni di struttura.
Trovare dunque un parallelo nel comportamento della luce
nei due fenomeni: atomo e cella di Cesio, sembra del tutto
naturale, e la spiegazione mostra che le velocit� inferiori
o superiori a c, sono solo appartenenti a VARIAZIONI di
variazioni della struttura che si muovono come fantasmi
nella struttura di Schild e sembrano non violare in nessu
modo la relativit�.
Ma chi volesse avere una conferma pi� esauriente del
fenomeno ondulatorio in cui avviene un tale modello di
propagazione e di produzione di velocit� dipendenti
dalla combinazione di frequenze, dovrebbe verificarlo
nelle immagini che meglio illustrano il fenomeno dell'atomo
ondulatorio su:
http://www.lalleanza.com/aasa.htm
Chi volesse ulteriori spiegazioni � invitato sul sito AASA
e sul Forum dedicato alla Teoria Ondulatoria del Campo:
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http://www.egroups.com/wavetheory
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Saluti
Walter E. R. Cassani
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cassaniw_at_tin.it
http://www.lalleanza.com/aasa.htm
http://www.GeoCities.com/CapeCanaveral/Hangar/6163/index.html
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Received on Thu Jun 01 2000 - 00:00:00 CEST