Re: Ignoranza scientifica
"Cris" <crmasie_at_tin.it> ha scritto nel messaggio
> Il discorso che fai filerebbe se nessuno avesse da ridire del fatto
> che a qualcuno potrebbe non interessare conoscere Leopardi o Shakespeare;
ma
> purtroppo non � cos� !
Dipende da chi ci troviamo davanti... Se tu frequenti circoli culturali
cittadini pu� darsi... Ma a me non risulta... Io ho fatto studi tecnici, non
sono stato un liceale e non ho mai approfondito pi� di tanto aspetti della
"cultura classica"; tuttavia non ho trovato nessuno che mi abbia fatto
pesare questa mia condizione e credo che non si tratti solo di delicatezza,
ma si tratti della consapevolezza che la societ� si evovle verso una
conoscenza multiforme.
La situazione che tu descrivi era quella insita nella mentalit� popolana di
trant'anni fa: la persona di cultura e che volesse avere i titoli per
definirsi tale doveva necessariamente fare studi classici e laurearsi in
medicina... La qualifica di dottore � infatti ancora oggi attribuita, in
quella mentalit� che per fortuna sta sempre pi� scomparendo, ai soli
medici... Ho sentito parlare anche ultimamente di "dottore..quello vero"!!
> Insomma diciamolo chiaramente come stanno le cose: la conoscenza
umanistica
> � considerata da molta gente
> (e soprattutto da chi conta e finanzia ) superiore al sapere scientifico:
Non so come fai obiettivamente ad affermare questo!!!
Chi conta e chi finanzia...?? Eccoli (schematicamente):
Da una parte:
Industrie meccaniche;
Industrie nella produzione di nuove tecnologie;
Industrie chimico-farmaceutiche;
Industrie agro-alimentari;
Industrie fornitrici di servizi informatici e telematici;
Industrie fornitrici di processi di automatizzazione industriale;
(..Molti altri..)
Dall'altra parte
Case editrici;
Enti del turismo;
Circoli culturali;
Scuola e Universit�;
(Non ne vedo altri in questo fronte...aiutami tu!)
Fai un po' una proporzione e tira una percentuale di chi conta e finanzia
nella nostra societ�!!!!
Al limite il discorso potrebbe pendere dalla parte dell'impiego
dell'ingegneria, ma essa ha le sue basi, e trae spunti nella ricerca, dalle
conoscenze scientifiche globali.
> se non hai letto la Divina Commedia � grave, ma se non sai che cos'� un
> elettrone a nessuno frega niente!
> Questo non � giusto, punto e basta.
Questi mi sembrano puntigli e ragionamenti faziosi... ("Punto e basta" poi,
scusami, � un espressione abbastanza infantile che non significa nulla).
Pi� che altro � un discorso di tradizione e di storia che sono radicate
nella societ�; � proprio perch� il mondo si muove verso l'utilizzo sempre
pi� prepotente della tecnologia che c'� il bisogno da parte delle
Istituzioni di tendere a preservare la conoscenza umanistica.
Io personalmente lo vedo questo bisogno e non solo per una questione di
rispetto nei confronti degli umanisti, ma per avere la giusta cognizione di
me stesso all'interno della societ� e della vita politica.
Vi � anche l'aspetto della comunicazione culturale da considerare; le poesie
di Leopardi possono essere capite e apprezzate da chi abbia voglia di farlo
mentre la Teoria di Campo o il Principio di Indeterminazione no!!
La comunicazione culturale si prefigge lo scopo di allargare gli orizzonti
della mente umana e senza di essa ci ridurremo ad essere tutti solo degli
"addetti ai lavori".
Ciao Claudio
Received on Thu Jun 01 2000 - 00:00:00 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:39 CET