Re: Un dubbio relativistico assillante
Mauro D'Uffizi <aduffiz_at_tin.it> scritto nell'articolo
<8ed5ia$lnj$1_at_nslave2.tin.it>...
> Ragioniamo in meccanica classica.
> Prendi un orologio in viaggio verso di me a velocit� c/2 e distante da
> me, un'ora luce, che segni le ore dodici tempo universale, visto che
> siamo in meccanica classica. Io vedr� la luce da esso emessa arrivarmi
> quando il mio segna l'una.
OK, nell'ipotesi che la velocit� della luce sia indipendente
dal moto della sorgente (questa ipotesi implica l'esistenza
dell'etere, se il tempo � assoluto).
>Dopo un'ora l'orologio si trover� a mezz'ora luce da me e segner� l'una,
> mentre la sua immagine a me arriver� mezz'ora dopo, quando il mio segna
> l'una e mezza.
> Per me sar� passata mezz'ora, mentre l'orologio in moto avr� segnato
> un'ora.
> Cio� per il mio punto di osservazione l'orologio in moto � pi� veloce del
> mio.
Scusa, non hai detto tu stesso che supponiamo di essere
in meccanica classica, col tempo universale, cio� assoluto?
E allora come � possibile che da un'ipotesi del genere discenda
che il tempo � relativo? Ipotesi e conclusioni non possono
contraddirsi se il ragionamento intermedio � logico.
Poi c'� un altro fatto:
per dimostrare che il tempo � relativo non � sufficiente
postulare che la velocit� della luce sia indipendente dal
moto della sorgente; questa indipendenza era nota anche
a Maxwell (� una conseguenza delle sue equazioni) eppure
Maxwell non smise mai di credere al tempo assoluto.
Per arrivare alla relativit� del tempo (e a tutta la cinematica
della relativit� ristretta) � necessario anche postulare che in
tutti i sistemi inerziali le leggi fisiche assumano esattamente
la stessa forma (postulato che a Maxwell non adott� mai
perch� era convinto che nel sistema inerziale in quiete
rispetto all'etere le leggi fossero pi� semplici che
negli altri sistemi. Era un pregiudizio senza alcuna base
sperimentale, ma lui purtroppo ci credeva).
E' evidente che se un esperimento ideale non si basa
(almeno implicitamente) su entrambi i postulati
non pu� portare alla conclusione che il tempo � diverso
per osservatori diversi. Ora, il tuo esperimento assume
il primo postulato (indipendenza di c dal moto dell'orologio
che ti viene incontro) ma non usa mai il secondo.
Infine, riprendiamo l'immagine di Andrea, cio�
l'astronave che gli viene incontro. Supponi che oltre
ad Andrea ci sia anche tu, per� non davanti all'astronave,
ma dietro: mentre Andrea se la vede venire addosso, tu
la vedi allontanarsi da te. Se il marziano manda luce sia
verso Andrea che verso di te, Andrea per effetto Doppler
vedr� un blue shift e tu (sempre per Doppler) vedrai un red-
shift. Ora se fosse vero (come diceva Andrea) che a causa
del blueshift il tempo sull'astronave � accelerato rispetto
al suo (di Andrea) sarebbe altrettanto vero che a causa
del redshift il tempo dell'astronave � rallentato rispetto
al tuo. Per� tu e Andrea avete lo stesso tempo, perch�
siete in quiete relativa. Quindi il tempo dell'astronave �
sia pi� lento che pi� veloce del vostro, il che � assurdo.
Conclusione: l'effetto Doppler non implica la relativit� del
tempo. Convinto ? (anzi: convinti ?)
Ciao !
Corrado Massa
_cmass_at_tin.it
Received on Fri May 12 2000 - 00:00:00 CEST
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