(wrong string) � relativit�?
Andrea.s <andre.12_at_usa.net> wrote in message 8dmnp3$1ei$1_at_nslave1.tin.it...
>
> Buongiorno.
> Volevo riproporvi una questione che credo sia stata fraintesa.
> NON riguarda (se non in parte ) il paradosso dei gemelli.
> Ho 2 osservatori inerziali, NON accelerati, che in un primo esperimento
si
> muovono a vel positive (si allontanano l'uno dall'altro). Io sono A, e
vedo
> B (supponiamo un neutrivo che nasce al tempo t=0 e vive ben 1 secondo)
> vivere PIU' di 1 secondo per via della semplice relativit� classica. ok?!
No. Questo � sbagliato.
Ti ricordo che le trasformazioni galileiane annoverano anche la seguente :
t' = t
questo vuol dire che in meccanica classica per 2 osservatori un evento
dura un certo deltaT indipendentemente dal loro stato di moto relativo.
Capisco la tua perplessit� a riguardo della questione.
Un osservatore posto nell'origine riceve *l'informazione* sull'evento
con un anticipo o un ritardo Vt/c.
In realt� per� in meccanica classica si assume che se un osservatore
posto nell'origine riceve l'immagine dell'orologio posto in x ad un certo
istante, deve correggere il valore che legge sommando x/c, cio�, qualora
non assuma che la velocit� della luce sia infinita, deve correggere
il deltaT che misura.
L'effetto doppler � un discorso diverso. Riguarda lo "shift" in frequenza
dovuto al moto relativo degli osservatori, e questa volta si che devi
considerare
il moto relativo !!!
Eppure sembra che accada
> proprio questo: quando un neutrino (NON ACCELERATO) decade
nell'attraversare
> l'atmosfera, lo vediamo vivere di piu', e non di meno (esperimento 1),
> perch� se � inerziale??? Questo non dovrebbe accadere solo se il neutrino
si
> sta allontanando dalla terra ???? ( nel qual caso lo vediamo vivere di
> piu')!!!
>
Se ti metti nell'ambito della relativit� ristretta e studi l'effetto doppler
relativistico
ti accorgi che a determinare lo spostamento in frequenza sono 2 fattori.
Il primo � un termine analogo al caso classico dovuto al moto relativo degli
osservatori
e dovuto al fatto che gli eventi accadono in *posti* diversi.
L'altro termine (dilatazione temporale) � dovuto al fatto che per le trasf.
di Lorentz
gli eventi accadono in *tempi* diversi. (t' =/ t)
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
Visto che a quanto ho capito sei un collega ti consiglio di dare un'occhiata
al cap.3 Vol. I Meccanica - La fisica di Berkeley
Analoghe considerazioni ma nel caso relativistivo le trovi pure su
Bergmann - Introduction to the theory of relativity
> Grazie.
>
Ciao
Received on Fri Apr 28 2000 - 00:00:00 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Wed Feb 05 2025 - 04:23:33 CET