ISOSTASIA 2

From: Gabriele <051981301_at_iol.it>
Date: 2000/03/24

Non vedo comparire il mio messaggio "Isostasia"
C'era qualcosa che non andava?
Non essendo un assiduo frequentatore di Newsgroup a volte faccio qualche
cosa di sbagliato, anche solo di netiquette.
Comunque riprovo a spedirlo, eccolo qui

Pur avendo sostenuto un esame di geofisica (alcuni anni or sono) mi accorgo
di non aver capito, forse, il concetto di anomalia isostatica.
Durante una discussione sostenevo che per trovare il valore di un'anomalia
gravitazionale cio� di quanto il valore reale si discosta da quello teorico
tenuto conto della latitudine (effetto della forma ellissoidica e della
forza centrifuga), bisogna procedere in questo modo:
1. Misura del valore della gravit�
2. Correggere questo valore considerando la quota (correzione in aria libera
o di Faye per la maggior distanza dal centro della Terra)
3. Correggere sottraendo l'effetto del materiale sottostante il punto di
misurazione considerandolo come una piastra uniforme dello spessore pari
alla quota s.l.m.(correzione di Bouguer)
4. Correggere considerando che il materiale circostante non � una piastra
regolare ma ha una sua distribuzione complessa, per esempio l'effetto di una
montagna o di una valle di fianco al punto considerato (correzione
topografica).

A questo punto io sostenevo che l'eventuale anomalia residua, rimanente da
tutte queste correzioni, era quella isostatica cio� quella dovuta al non
raggiungimento dell'equilibrio isostatico (tipo quello idrostatico di
Archimede) rispetto al materiale fluido del mantello terrestre. Come noto
infatti lo scioglimento delle calotte glaciali o l'appesantimento per
sedimentazione provoca notevoli movimenti verticali della litosfera.

Sono stato contraddetto (forse a ragione) sul fatto che l'anomalia
isostatica � semplicemente la differenza tra il valore teorico della gravit�
e quello misurato realmente, corretto solamente per la quota (Faye); infatti
se c'� l'equilibrio iso(idro)statico tutti gli ipotetici prismi di materiale
sottostante (e sovrastante la parte fluida del mantello), anche se di
spessore diverso, hanno tutti la stessa massa complessiva e quindi il
medesimo effetto gravitazionale.
In questa ottica un anomalia positiva sarebbe dovuta a eccesso di materiale
sottostante e quindi l'area sarebbe in sprofondamento per raggiungere
l'equilibrio isostatico riducendo la massa complessiva del prisma di
materiale sottostante, mentre una anomalia negativa indicherebbe una carenza
di massa
e quindi la regione sarebbe in fase di sollevamento.

Il tutto ha una sua logica, mi sembra, ma io mi ricordo di una certa
correzione isostatica per trovare l'omonima anomalia.

E poi mi sorge un dubbio, rispetto a quale valore di anomalia di gravit� io
riesco a trovare masse metallifere dense sepolte in profondit�? Non certo
con l'anomalia isostatica che ha un'estensione regionale mentre l'effetto di
un giacimento � molto localizzato.
Forse devo solo vedere quale disegno formano le isoanomale e i giacimenti si
localizzano dove queste linee hanno i valori maggiori?

Ho cercato su diverse enciclopedie ma sono tutte abbastanza vaghe; il libro
dell'Universit� non riesco a trovarlo ma ricordo che a riguardo non era
molto chiaro.

Qualcuno se la sente di risolvermi il dubbio?

Ciao e Grazie

Gab
Received on Fri Mar 24 2000 - 00:00:00 CET

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