Mauro D'Uffizi wrote:
> Valter Moretti ha scritto nel messaggio
> >In relativita' generale invece e' impossibile per qualsiasi cosa
> >di fisico, uscire dal buco nero (a parte fenomeni quantistici).
> >Ma questo NON e' dovuto al fatto che la velocita' della luce sia
> >la massima possibile, o meglio non ne e' una cosi'
> >diretta conseguenza come la divulgazione vorrebbe far
> >credere con il discorsetto della velocita' di fuga...
>
> Ti ringrazio della esauriente risposta e scusami se sfrutto queste tue
> ultime affermazioni per chiederti : quindi dal buco nero non possono uscire
> neanche i gravitoni?
Ciao, per prima cosa io preferisco non parlare di gravitoni, per vari
motivi che ho gia detto un po' di volte. La domanda puo' porsi pero'
in altri termini: cioe' se la gravita' esce dall'interno del buco nero.
La risposta e' no, non esce nemmeno quella: una volta formatosi
l'orizzonte degli eventi, qualunque cosa accada oltre l'orizzonte
non ha piu' alcuna relazione con l'esterno, almeno trascurando
fenomeni qunatistici di cui soitto.
>
> O forse si in quanto fenomeni quantistici?
>
quando parlavo di fenomeni quantistici mi riferivo alla
radiazione di Hawking, ma anche in quel caso pensare
a particelle che "escono" dal buco nero e' per lo meno
pericoloso per vari motivi. Essenzialmente perche'
nello spaziotempo curvo il concetto di particella e'
mal definito. Quello che uno deve andare a considerare
e' il tensore energia impulso di uno stato quantistico
"naturale" fuori dal buco nero per un campo quantistico.
Allora si vede che tale tensore energia impulso
"vicino "all'orizzonte degli eventi (ordini di grandezza
della distanza di Panck), viola delle condizioni
di "positivita'" "causalita": il flusso di
energia impulso diventa di "tipo spazio" e per questo
"esce" dal buco nero. In definitiva non e' possibile interpretare
questo tensore energia impulso come legato ad un
fluido macroscopico. Allontanandosi dall'orizzonte il
tensore energia impulso cessa di violare le condizioni
di sopra, e lontano dal buco nero diventa il tensore
energia impulso di una radiazione termica vera e propria
di particelle (che lontano dalbuco nero, dove lo spazio
e' quasi piatto possono essere definite in maniera
non del tutto ambigua.).
>
> Cosa ne pensi di questo tentativo di conciliare l'interazione gravitazionale
> con la meccanica quantistica?
>
E' un grosso problema, e forse la soluzione c'e' gia':
esistono vari tentativi, pero' il problema e' che tutte
le teorie proposte prevedono fenomeni osservabili
ad alte energie, energie che non riusciamo a raggiungere
con la tecnologia attuale. Quindi in un certo senso
si "brancola nel buio".
> Quando a pi� riprese proposi la domanda "come fanno i gravitoni ad uscire
> dai buchi neri" ricordo di aver ottenuto solo due risposte.
> Una sosteneva la creazione di coppie di gravitoni al di qua dell'orizzonte
> degli eventi, ed in seguito � stata smentita dall'acquisizione dalle stesse
> previsioni di Hawking che queste coppie si formerebbero in maniera
> significativa solo per mini-buchi neri.
Lasciamo perdere i gravitoni e pensiamo ad altre "particelle".
comunque una risposta l'ho data sopra. Spero di aver detto
qualcosa di comprensibile.
> L'altra considerava il congelamento del campo gravitazionale al momento
> della formazione del buco nero, ma, a parte che in tal caso avrebbe potuto,
> a mio parere, prescindere dai gravitoni, non era in grado di spiegare la
> dinamica di una classica stella doppia di cui una componente si sia
> trasformata in buco nero.
>
> Sempre in merito alla tua risposta, tornando per� a discorsi pi�
> terra-terra, tu che sei pi� matematico che fisico, cosa ne pensi del fatto
> che la concentrazione di materia per ottenere il buco nero sia la stessa sia
> nel caso della teoria classica che in quella relativistica?
>
> Ciao, Mauro.
Non penso molto, perche' non capisco bene i termini del discorso.
Per concentrazione classica intendi quella che fornisce una velocita'
di fuga pari a quella della luce? E per quella relativistica immagino che
tu ti riferisca ad una massa sferica tale che il suo raggio di Schwarzschild
sia uguale al suo raggio.
Se e' cosi', tieni conto che nel caso relativistico, il "raggio" non e'
per niente un raggio. Nel senso che la distanza "reale" che misureresti
tra il centro e la superficie della palla e' diversa dal suo "raggio",
proprio perche' la metrica non e' piatta in presenza di masse.
il raggio e' solo il valore della coordinata radiale di Schwarzschild
in coincidenza del bordo della palla.
Per cui qui l'analogia comincia a svanire, in quanto il raggio classico e'
invece davvero un raggio (e' quello che misureresti con un regolo rigido).
Infine, non ci sono molti modi di produrre numericamente (almeno
usando solo prodotti e rapporti) una "densita' di massa" avendo
a disposizione una "lunghezza" una "velocita'" (quella della luce)
e la costante di Newton. Quindi la densita' massa critica classica
differira' da quella relativistica al piu' per un fattore numerico,
che pero' guardacaso e' proprio 1. Quindi io credo che la
coincidenza numerica sia per caso.
Anzi in realta' NON C'E' alcuna coincidenza
perche'il "raggio" relativistico che useresti della palla
per avere le stesse densita' critiche NON e' qullo che
misureresti in pratica. Quindi in realta' le due densita'
critiche sono DIVERSE!
Anche qui la pessima divulgazione ha colpito ancora,
creando una falsa "coincidenza".
Ciao, Valter
Received on Thu Mar 09 2000 - 00:00:00 CET
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