"Ziuccio" <ziuccio_at_libero.it> wrote in message
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> Da: Ziuccio <ziuccio_at_libero.it>
> A: <it.scienza.fisica_at_mailgate.org>
> Oggetto: Ma alla fin fine il Tempo cos'�?
> Data: mercoled� 23 febbraio 2000 23.24
>
> Salve.
> Mi sono sempre domandato che cosa � il tempo.
E perch� non ti sei mai domandato che cosa � lo spazio? Per la fisica essere
� essere misurato, e misurare � confronare. Il tempo puoi pensarlo come
relazione d'ordine tra gli eventi. cio� puoi dire empre in mniera univoca se
a � successo prima di b o dopo, ed il senso � intuitivo. La gran cosa � che
puoi dire "quanto " prima o dopo A viene rispetto a B. Questo lo puoi fare
in virt� di una proprieta di "coerenza" del divenire: se tu fai evolvere un
fenomeno ciclico che parte dall' evento A e finisce ancora nell' evento A,
cos� da ripetersi indefinitamente ( pendolo, etc.) e contemporaneamente fai
evolvere un altro fenomeno pi� volte, ebbene il numero di evoluzioni del
primo mentre evolve il secondo non cambia. Vale inoltre una propriet�
transitiva: Se in un esperimento il pendolo X oscilla 3 volte mentre cade
una palla per terra da altezza data, ed in un altro exp. il pendolo Y
oscilla 6 volte mentre la pallina cade da uguale altezza, allora facendo
evolvere assieme i due pendoli, vedremo che durante un evoluzione del primo,
il secondo ne compie due. Questa coerenza del divenire della natura ci
permette di definire un' univoca misura del tempo, assumendo come unit� di
misura l'0 oscillazione di un opportuno pendolo ( est claro que pendolo sta
per generico fenomeno periodico ...)
> E' un qualcosa correlato allo spazio oppure � un'entit� a se?
Quando lo misuri � un' entit� a s�, (naturalmente i fenomeni che misuri
accadono nello spazio... ), ma la faccenda cambia quando arriva Einstein:
Supponi che due osservatori facciano misure di uguali fenomeni ( uguali s�,
ma
che appaiono diversi ai due osservatori, come ovvio:l 'oggetto che cade
rettilineamente per te che sei sul treno, compie invero una parabola per l'
osservatore solidale coi binari ): � chiaro che deve
esistere una maniera univoca per mettere in relazione i risultati delle loro
misure ( viceversa il reale non sarebbe razionale: tu invece sai prevedere a
priori che chi � solidale ai binari vedr� una parabola, e conoscendo la
velocit� del treno puoi calcolare la traiettoria parabolica che per� tu non
vedi ). Le teorie che prevedono
queste relazioni si chiamano "impropriamente" teorie della relativit�
galileiana, einsteniana ristretta, einsteniana generale; dico
impropriamente perch� lungi dall' asserire che tutto � relativo -in fisica �
una sciocchezza, posto che non lo sia anche altrove - queste teorie
rappresentano la prova provata della "realt�" del reale, che � reale proprio
perch� vi � un modo univoco di porre in relazione osservazioni soggettive).
Ebbene qui arriva la parte erotica: io misuro di due fenomeni posizione
relativa e tempi in cui accadono. Tu fai altrettanto. Per Galileo ( e per l'
esperienza di tutti i giorni ) io e te misuriamo uguali intervalli di tempo
e di spazio. Per Einstein misuriamo in generale diversi intervalli di tempo
e di spazio. E per sapere qualle intervallo di spazio tu misuri mi serve
sapere, oltre all' intervallo di spazio che io
misuro, anche il mio intervallo di tempo: spazio e tempo si miscelano quindi
nelle leggi di trasformazione, il che non � poi neppure cos� strano se si
pensa che in generale tempo e spazio sono semplicemente misure di fenomeni.
Cos� la descrizione pi�
naturale dell' arena della fisica � lo "spaziotempo" ovvero l' insieme degli
eventi individuabili con 4 coordinate, nel quale esiste per� sempre una
distinzione fra coordinate temporale e spaziali.
> So bene che esistono tre tipi di tempi differenti; quello cosmologico,
> quello termodinamico e quello psicologico.
> Dunque se noi viaggiamo a una velocit� prossima a quella della luce, per
le
> trasformazioni di Lorentz, ricaviamo che il nostro orologio va avanti pi�
> lentamente di quello di un osservatore fermo.
> quindi � come se noi andassimo nel futuro.I Tempi cosmologici e
> termodinamici rispetto ai due sistemi di riferimento non sarebbero pi�
> uguali. Se per� e possibile andare nel futuro, almeno teoricamente, allora
> potrebbe essere possibile andare nel passato, magari rimanendo
assolutamente
> fermi rispetto tutto l'universo.
> Andare nel futuro e andare nel passato per� significa muoversi lungo una
> direzione "passato-futuro"
> ma se fosse cosi' non verrebbero a crearsi vari paradossi, sia di stampo
> fisico sia matematico?
> D'altra parte se non fosse cos�, come potremmo noi avere un passato, un
> presente e un futuro? Non si negherebbe l'esistenza dei tempi cosmologici
e
> termodinamici, confermando invece l'ipotesi Kantiana del tempo come una
> forma a priori dell'uomo? (ipotesi in vigore pi� di 200 anni fa).
Dunque, se qualcuno � interessato mi risponda. Sar� bene felice di leggere
> altre opinioni a riguardo.
>
> P.S. Tra l'altro, l'antimateria non potrebbe essere materia che viaggia
> indietro nel tempo?
>
> Grazie
>
> Alessandro
Achtung Baby ! non cadere nell' errore di chi sviluppa ragionamenti soltanto
basandosi sulla analogia verbale dei concetti... stat rosa pristina nomine?
in fisica esiste un modo piuttosto rigoroso per tematizzare il concetto di
futuro di un evento: guardati su qualche testo elementare cos'� il cono di
luce
Ciao
> --
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Received on Wed Mar 01 2000 - 00:00:00 CET