R: Universi, onde e big bang.

From: Axel Famiglini <pytheas_at_libero.it>
Date: 2000/02/25

Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it> wrote in message
38B4E4A7.BDF20383_at_science.unitn.it...
>
>
>
> Axel Famiglini wrote:
>
> >
> > Naturalmente gradirei commenti.
> >
> > 1.A cavallo di un fotone
> >
> > Ipotizziamo che un oggetto x dotato di propulsione si trovi sopra ad un
> > fotone di un onda elettromagnetica (1) che viaggi a velocit� c. A mio
> > avviso,
> > l'oggetto non dovrebbe accorgersi del moto del fotone in quanto si
sposta di
> > moto rettilineo uniforme assieme al fotone. Ovvero il suo sitema di
> > riferimento � inerziale e fissato sul fotone.
> >
>
> Ciao, ecco i miei commenti, senti mi dispiace ma saranno piuttosto duri.
> Ovviamente non c'e' niente di personale nel modo piu' assoluto, ma
vorrei
> che per le altrre persone risultasse chiaro cosa e' un ragionamento di
tipo
> scientifico
> e cosa non lo e'.

non ti preoccupare. So che non ce l'hai con me.:-) I commenti sono sempre
necessari ed � solo alttraverso una sana critica che si pu� giungere alla
verit�.

> Siamo messi male, non c'e' alcun sisitema di riferimento inerziale a
cavallo
> del
> fotone: non e' possibile costruirlo se assumi la teoria della
relativita'
> speciale o
> generale (se vuoi te lo dimostro anche usando il formalismo matematico).
> Quindi, con la ;presa di posizione iniziale ti stai gia' ponendo fuori
da
> tale
> ambito. Inoltre dato che evidentemente per te un sisitema di riferimento
non
> e'
> quello che si intende in fisica relativiostica, dovresti spiegare cosa
e'
> prima di tutto.
> [...]

Intendo un sistema di riferimento a quattro dimensioni (spaziotempo).
Naturalmente non mi sto attenendo strettamente alla teoria della relativit�
(altrimenti non avrei neanche scritto queste mie considerazioni), anche se
mi rifaccio ai suoi principi. Ovviamente sto cercando di andare oltre ad
essa, senza tuttavia confutarla. Infatti penso che possa egregiamente
rientrare nella mia teoria, "senza buttare via niente".
Il mio discorso, in linea generale, presuppone la quasi completa validit�
delle leggi della fisica fin'ora conosciute. Gli unici prolemi che ci sono
sono a velocit� prossime a quella delle onde elettromagnetiche, che, secondo
la relativit�, non possono essere raggiunte dalle masse. Infatti la massa
diventa infinita e a sua volta l'accelerazione necessaria per raggiungere c
diventa infinita, risultando cos� impossibile giungere a c. Tuttavia, a mio
avviso, poco prima di c ( in una sorta di "punto critico" - non so dove
precisamente), la materia dovrebbe, attraverso un processo ovviamente a me
sconosciuto, passare a v=c entrando in un nuovo sistema di riferimento e
ponendosi a confine tra la nostra realt� e quella che si trova oltre v=c.
Esaminando la situazione di un oggetto che idealmente viaggiasse sopra un
fotone che si sposta a v=c, il suo moto sarebbe rettilineo ed uniforme sia
rispetto il nostro sistema di riferimento che quello del fotone. Se
l'oggetto si muovesse ulteriormente a velocit� realtivamente basse rispetto
al sistema del fotone (ricordo che questo sistema viaggia alla v=c) allora
il suo moto potrebbe essere descritto benissimo
dalle leggi di Newton. Il suo moto tuttavia non apparterrebbe pi� alla
realt� in cui noi ci troviamo poich�, avendo superato la v max possibile
nella nostra realt�, avrebbe superato la realt� stessa.
Prendiamo questa frase di Einstein tratta da " Relativit�: esposizione
divulgativa", edizioni Boringhieri: " Il regolo rigido risulta dunque pi�
corto quando � in moto che non quando � in quiete, e tanto pi� corto quanto
pi� rapidamente si muove. Per la velocit� v=c si avrebbe sqrt (1-v^2/c^2)=0,
e per velocit� ancora maggiori la radice quadrata diventa immaginaria. Da
ci� si conclude che nella teoria della relativit� la velocit� c ha il
carattere di una velocit� limite che non pu� essere n� raggiunta n� superata
da alcun corpo reale."
Ora per velocit� superiori alla v della luce si pu� ricorrere ai numeri
complessi.
Proviamo ad inserire in v dei valori due volte, tre volte ecc... superiori
della v della luce:
(l= lunghezza del regolo)

v= 600.000. Km/s l =(sqrt3)i
v= 900.000. Km/s l= (sqrt8)i
v= 1.200.000 km/s l=(sqrt15)i
v= 1.500.000 Km/s l=(sqrt24)i
ecc...
Questi potrebbero essere i valori della lunghezza del regolo dal punto di
vista del nostro sistema di riferimento.
Il nostro regolo giunto a v=c, esce dalla nostra realt� (anche si trova la
confine con essa), viaggia parallelo
alle onde elettromagnetche, le quali viaggiano di moto rettilineo uniforme,
e accelerando, ripartirebbe da v=0 dal suo nuovo sistema di riferimento in
una nuova realt�. Giunto di nuovo in prossimit� di v=c ripartirebbe il
processo iniziale. Se noi ci trovassimo in un sistema di riferimento fermo
rispetto a tutti i sistemi di riferimento possibili (assoluto), allora noi
potremmo
vedere che il nostro regolo viaggia a velocit� molto al di sopra di c.
Tuttavia all'interno delle varie realt� il nostro regolo ci apparir�
viaggiare al massimo a v=c. Naturalmente, come sappiamo, un
osservatore piazzato sul regolo, non si accorger� mai neppure di una minima
variazione di lunghezza e di tempo nel proprio sistema. Probabilmente, per
la conservazione dell'energia, il regolo, mentre di trova nell'intervallo
che va dal "punto critico" vicino c a v=c, perde tutta la sua energia e la
restituisce alla realt� di origine e ne acquista della nuova dalla realt�
che lo sta ricevendo.Cionostante, sempre ponendoci in un sistema di
riferiemento fermo rispetto a tutti gli altri (assoluto), le diverse realt�
attraversate dal regolo dovrebbero avere un livello superiore o inferiore di
energia.
Questa mia teoria pu� essere paragonata ad un grattacielo con tutti i piani
uguali. Noi stiamo in un piano. Quando saliamo le scale per passare ad un
piano superiore dobbiamo superare una barriera. Superata questa ci
ritroviamo in un piano identico rispetto al precedente dal punto di vista
delle leggi fisiche.
Dal punto di vista matematico quindi non c'� bisogno di grandi modifiche.
Sono da studiare quei punti particolari nei quali ad es. il tempo diventa 0,
l'energia e
la massa diventano infinite. Sono quei punti della funzione che, a mio
avviso non rispecchiano pi� la relat�. Come giustificare una massa infinita?
E una lunghezza uguale a 0 ? (come concepire degli atomi racchiusi in un
punto?)
Naturalmente � da queste "stranezze" che bisogna partire per andare avanti
nella ricerca. Io ho fatto delle ipotesi che non hanno nessuna base
sperimentale. Sono solo delle considerazioni e delle intuizioni che possono
essere pi� o meno vere.

--
Ciao e a presto
Axel
Received on Fri Feb 25 2000 - 00:00:00 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:40 CET