"Marmotta Spaziale" <emychimico_at_libero.it> ha scritto:
>Ma questo non � dovuto al fatto che noi misuriamo il tempo come susseguirsi
>di impulsi luminosi (che viaggiano alla velocit� della luce) e che quindi se
>ci muoviamo a velocit� prossima a c rispetto ad un osservatore fermo quello
>che cambia e il percorso che deve compiere il raggio che ci "comunica lo
>spostamento della lancetta dell'orologio" e non il tempo impiegato dalla
>lancetta per muoversi?
>
Non � proprio cos�.
Innanzitutto mi sembra che ti sfugga un concetto chiave della
relativit�: la velocita della luce � la stessa per ogni sistema di
riferimento.
Per quanto pu� sembrare strana bisogna prenderla cos� com'�.
Adesso cerco di spiegarti cosa significa.
Prima di tutto bisogna scardinare le trasformazioni Galileiane.
Secondo Galileo se io cammino rispettto su un carrello a 1 m/s e il
carrello cammina su una rotaia a 2 m/s significa che io cammino
rispetto alla rotaia a 1+2 = 3 m/s.
Mentre ci� � quello che praticamente si verifica per le velocit�
ridotte, a velocit� relativistiche la situazione cambia un po':
se io "cammino" su un carrello a velocit� c, e il carrello corre a
velocit� c rispetto alla rotaia non � affatto vero che io, rispetto
alla rotaia mi muovo di velocit� c+c= 2c, ma un osservatore seduto
sulla rotaia mi vedr� allontanarmi a velocita c !
Ritornando al tuo esempio perci�, io non "vedo" il tempo pi� lento
solo perch� vedo arrivarmi gli impulsi luminosi dell'orologio pi�
lenti visto che li vedo sempre arrivare alla velocit� c.
Ciao
Andrea Duggento
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Received on Sat Feb 12 2000 - 00:00:00 CET
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