Re: indeterminazione e Laplace

From: ernesto <ernesto.alto_at_iol.it>
Date: 2000/02/13

Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it> wrote:

cut
>> P.S.
>> Ho la sensazione che questa meccanica quantistica sar� una delle tante
>> ancore cui presto si attaccher� la religione, sempre che non lo abbia gi�
>> fatto, c'� qualcuno che ha letto il "famoso" libro di Zichicchi? io no ma
>> scommetto che la ha tirata in ballo per questo ragionamento.
>
> Ciao, ma non saprei se e' proprio come dici. Noi abbiamo la sensazione
> del "libero arbitrio" e fino ad oggi tutto cio' e stato argomento della
> filosofia, della religione ecc... non della scienza perche' fino all'avvento
> della meccanica quantistica vigeva il puro determinismo e basta, per cui
> della nostra sensazione potevamo farcene un baffo.
> Ora la fisica stessa dice che ad un certo livello vige l'indeterminismo,
> che significa che "per principio" non esiste una legge che regoli quello
> che succedera' nel singolo caso, in questo senso si parla di casualita'.
> Certo questo non significa automaticamente che giustifichi la nostra
> sensazione di libero arbitrio (sempre che il cervello sia intrinsecamente
> quantistico come dice R. Penrose) pero' lascia la porta aperta: dal
> punto di vista oggettivo, l'indeterminismo e' una condizione
> necessaria per il libero arbitrio.

Secondo me, la microtubulina di Penrose, anche se funzionasse come
ipotizza vagamente Lui, non c'entra un tubo con il "libero arbitrio".
Il "libero arbitrio" nel senso filosofico dato a questo concetto
semplicemnte non esiste. Esiste invece la gamma quasi infinita dei
comportamenti possibili che danno l'illusione di una gamma quasi
infinita di "liberi arbitrati". Ma � solo un'illusione. pi� si studia
il cervello e pi� si vede come quest'organo complesso lavori 24 ore su
24 per conto suo, ossia non d� praticamente alcun rendiconto alle aree
della consapevolezza di quello che ha fatto e va facendo. Queste aree
funzionano "pescando" nelle memorie del sistema e interagendo con esse
(connettendo, confrontando, sovrapponendo, simulando) maturano certi
scenari decisionali tra cui avviene la scelta. Ora � certo che tali
memroie sono state accumulate dal cervello in modo inconsapevole al
SE'. Sia nel senso della scelta che nello "smontaggio" degli elementi
costitutivi di cui noi neppure siamo consci e tanto meno nel
"rimontaggio" degli stereotipi di supporto. Se io penso "arrampicarsi"
da qualche parte nel cervello uno stereotipo mai scelto si "arrampica"
su qualcosa di mai scelto. Ormai si sa che i ricordi vengono
manipolati dal cervello varie volte, anche nel sogno, ma sempre
nell'atto del ricordo: pi� richiamiamo nun riordo e pi� lo
modifichiamo inconsapevolmente. Insomma per non farla tanto lunga, la
perte apparentemente cosciente e "libera" sceglie, deve scegliere, in
un universo che ha poco contribuito a creare e la scelta poi finale �
probabilmente fatta dalla rezione del cervello alla simulazione:
quella che produce pi� endorfine passa i motoneuroni.

> P.S.
> La MQ e' gia' stata usata per "scopi religiosi" come dici e non solo
> dal "simpaticone" Zichichi in libri molto discutibili.
> Comunque chissenefrega no? lo stesso determinismo era stato
> usato nello stesso modo secoli fa dalla religione Protestante per
> spiegare la predestinazione...
>
Oh s�, qui il chissenefrega � galattico!!!!!
Ernesto
Received on Sun Feb 13 2000 - 00:00:00 CET

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