Re: indeterminazione e Laplace
Andrea ha scritto:
>
> Non ho elementi per dirlo ma a me sembra la corrente di pensiero che
> va per la maggiore lass� del mondo di voi fisici.
Ciao, si e' la corrente che va per la maggiore, praticamente l'unica.
>
> >Forse nella visione quantistica, e nel suo indeterminismo c'e'
> >posto per il nostro "libero arbitrio" (come pensa F. Dyson), che
> >senz'altro non c'e' nel determinismo (anche ammettendo sistemi
> >caotici).
>
> Centro! E' proprio quello che stavo immaginando scrivendo il mio primo
> post sull'argomento.
> Le conseguenze che impone, sul piano filosofico, una scelta di visione
> deterministica del mondo sono senza dubbio pesanti.
> Sinceramente preferisco una visione "indeterministica" solo perch�
> l'altra mi incute paura (molto poco scientifico da parte mia!).
>
Io preferisco quella della meccanica quantistica perche' sembra piu' vicina
alla realta'.
Il fatto che *forse* ci potrebbe essere spazio per il libero arbitrio e' un
*regalo* per me bene accetto.
>
> D'altra parte � umano spaventarsi di fronte ad un mondo dove esiste
> una realt� data che non pu� essere modificata perch� segue i binari di
> leggi fisiche che non ammettono casualit� alcuna.
> Non solo non c'� posto per il libero arbitrio ma neanche per alcun
> tipo di libert� (e perci� responsabilit�).
> Un mondo dove esiste un destino, inconoscibile, ma irrimediabilmente e
> inesorabilmente dato.
>
> Sono l'unico scemo a emozionarmi di fronte a queste cose?
>
Non credo proprio, ti consiglio di leggere il libro di F. Dyson
"Turbare l'universo"....
>
> Vorrei anche sapere se esistono argomenti pi� scentifici per sostenere
> l'una o l'altra tesi.
>
Immagino tu ti riferisca all'esistenza del libero arbitrio o alla sua non
esistenza. Io la vedo cosi': se il cervello e' una macchina intrinsecamente
macroscopica, non c'e' spazio per il libero arbitrio. Se e' una macchina
quantistica (come sostiene R. Penrose) allora forse, con tanti "se" e " ma",
c'e' spazio, ma siamo molto lontani dal dare una risposta a queste cose.
D'altra parte non e' nemmeno del tutto chiaro se la mente si riduca ad
un processo del cervello oppure no, anche perche' la questione e'
epistemologicamente alquanto controversa: ogni persona sperimenta
prima la mente e poi, attraverso di essa, costruisce un modello della realta'
ed in
tale modello c'e' una cosa che si chiama cervello, che dovrebbe essere
piu' importante della stessa mente essendo l'oggetto di cui la mente
e' un processo. Probabilmente e' cosi' ma non e' proprio banale come
si puo' credere a priori.
Ciao, Valter
>
> Ciao
>
> Andrea Duggento
> ------------------
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Received on Wed Feb 09 2000 - 00:00:00 CET
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