Io per non fare mai confusione mi affido sempre alla matematica in questo
caso all'analisi II dove si defifinisce un campo o campo vettoriale come una
funzione da uno spazio n dimensionale ad un altro n dimensionale con n da
prendere a seeconda delle situazioni 2 o 3 e poi ricordandomi che ad ogni
campo vettoriale ci si puo' associare una propria forma differenziale e
quindi mi riconduco alla teoria di integrazione delle forme differenziali e
alle forme diff. chiuse, esatte, ai campi irrotazionali e ai campi
conservativi!
"Chellin" <chellin_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
news:ffJj4.10995$C3.115787_at_news.infostrada.it...
>
> Ieri il mio prof di fisica diceva che era opportuno nel campo didattico
> rappresentare il campo prima come una forza, dopo come ente matematico e
> dopo come caratteristica propria di un punto dello spazio indipendente
dalla
> carica di prova piazzata.
> Il bello � che alcuni libri riportano la definizione di campo come
> risultante di pi� forze agenti su una carica Q di prova, cosa falsa. Che
> fare?
>
>
Received on Wed Feb 09 2000 - 00:00:00 CET
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