Re: fisica e ingegneria

From: A. Serra <falso_at_antispam.com>
Date: 2000/01/24

Andrea Francinelli <a.francinelli_at_libero.it> wrote in message
%rci4.1425$h23.13558_at_news.infostrada.it...

> Caro Lorenzo, che tutti gli ingegneri facciano soldi e' una bugia
> bella a buona! Quindi non fidarti di quello che ti dicono.
> Ne conosco tanti con le pezze sotto il sedere. Per non parlare poi
> di molti che lavorano onestamente nel pubblico impiego, con 20 o
> 30 anni di servizio e stipendi di poco superiori a quelli di un
> normale impiegato.

vero.

> Iscriversi ad ingegneria per "fare soldi" credo che sia la maniera piu'
> inefficiente e che, per inciso, non ti da' neanche garanzie di arrivare
> al tuo obbiettivo.

Visto che la domanda ricorre spesso io direi a tutti gli interessati di
iscriversi alla facolta' che piu' rispecchia i loro interessi, anche perche'
la situazione del mercato di lavoro varia nel tempo, quindi e' inutile
mettersi certi problemi o ragionare solo in termini di soldi (sento spesso
gente che dice: <<mi sarebbe piaciuto studiare fisica ma ho scelto
ingegneria perche' poi col lavoro...>>). Anche in questo thread si sono
visti i soliti luoghi comuni, tipo che gli ingegneri fanno la teoria con
meno approfondimento, cosa vera per certe materie ma non sempre. Io non
studio ingegneria, ma ho visto dispense di Fisica Tecnica e testi di altre
materie curate da docenti scrupolosi e sicuramente c'e' da "sbattersi" anche
li.
Libri di testo come lo Zemansky spesso non vengono aperti da molti studenti
di Fisica che si accontentano delle 4 cazzate dell' Halliday, mentre gli
ingegneri in Fisica Tecnica lo usano e come, ergo... D' altro canto per
progettare un impianto di pompe di calore non bastano certo le nozioni di
Fisica 1.

Tra l' altro mi sento di contestare anche la considerazione di un fisico (mi
pare) intervenuto nel thread che riportava l' esempio di un testo di Analisi
1 edito in due diverse edizioni per fisici ed ingegneri, che dimostrerebbero
che l' ingeegnere viene abituato a ragionare in un certo modo etc.. Io
controbbatto dicendo che quello e' un caso particolare, una impostazione
data da un certo autore, ma non e' la regola. Infatti ci sono testi come il
Giusti ed il Pagani-Salsa che vengono usati da fisici, ingengeri e
matematici (questi ultimi approfondiscono anche con altri testi). Casomai
cambia l' impostazione del corso e si puo' porre una maggiore attenzione
solo sugli enunciati dei teoremi oppure richiedere anche tutte le
dimostrazioni oppure solo alcune.

> Inoltre, rispetto ai fisici, gli ingegneri non hanno neanche la
> consolazione di una conoscenza immediata o di una gloria
> postuma. Ad esempio, per parlare di contemporanei,
> tutti conoscono Einstein, Dirac, Pauli etc...,
> persone eminenti e che hanno fatto cose importanti.
> Nessuno conosce Bardeen, Brattain e Shockley (in realta'
> questi 3 sono fisici...)

ma potrebbero essere considerati a buon diritto dei geniali ingegneri
elettronici...

> Riguardo la comprensione della natura: in molti casi l'ingegnere non
> e' chiamato solamente a comprendere la natura per poi autocompiacersi
> e farsi bello davanti agli altri. Il piu' delle volte e' chiamato a dover
> riprodurre un comportamento, oppure creare addirittura qualcosa di
> nuovo, che non esiste. Quindi l'atto dell'ingegnere non e' solo analitico,
> ma sintetico!

Cosi' come ci sono dei fisici che fanno gli applicati, percio' non e' sempre
vera l' affermazione trita e ritrita che "i fisici sviluppano cose nuove e
gli ingegneri sono bravissimi a sviluppare meglio problemi gia' noti".

> Comunque il modo di vedere le cose tra fisico ed ingegnere sono
> molto diversi, ma non per questo il metodo ingegneristico deve
> essere disprezzato dai fisici, come fa ciberneta. Vorrei ricordare
> che su questo NG c'e' stato un thread in cui accennavano a problemi
> di fisica (didattici) in cui veniva tirato in ballo un treno da 800 Kg!!!
> (un treno pesa circa come 10 persone in carne???).
> Se questa e' la conoscenza della natura dei fisici, Dio ce ne scampi!

Volevo fare anche io questa considerazione, in effetti il bravo ingegegnere
ha un "senso pratico" particolarmente spiccato, cosa che puo' essere
invidiabile anche per i fisici sperimentali.
A proposito delle considerazioni che si facevano qualche post fa circa rasoi
da 100 watt, treni da 800 Kg etc.. una volta ho sentito un docente di
ingegneria dire che forse bisognerebbe reintrodurre gli esami di
esperimentazioni anche in ingegneria. In fin dei conti il fisico che e' un
teorico ha un laboratorio all' anno, l' ingegnere invece vede i laboratori
di striscio in corsi non dedicati, com' e' 'sta storia?

> Personalmente non mi risulta. Per esperienza, i "pochi" che ho conosciuto
> all'universita' e volevano "mollare" ingegneria in favore di matematica o
> fisica era solamente perche' questi tizi stavano letteralmente
"scoppiando"
> (al tempo in cui io studiavo nella mia facolta' gli esami erano
> particolarmente
> duri e selettivi, come credo lo sia dappertutto) e queste facolta' avevano
> un numero minore di esami.

Fatevi quel conto... bisognerebbe invece chiedersi come mai in certe
universita' il tempo medio che gli studenti di fisica impiegano a laurearsi
e' circa pari a quello impiegato dagli allievi ingegneri, che hanno 10 esami
in piu'.

> Poiche'questi tizi non volevano buttare via
> gli esami dati al biennio (che come saprai e' piu' o meno comune) se ne
> uscivano con discorsi tipo, "mi iscrivo a fisica" oppure "mi iscrivo a
> matematica, cosi' mi convalidano il biennio...".

si, si, matematica, 14 esami ma belli tosti.

> Ti saluto
>
> Andrea Francinelli
> a.francinelli_at_libero.it

Ciao
Received on Mon Jan 24 2000 - 00:00:00 CET

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