R: R: R: acqua magnetizzata contro il calcare
Caro Luca,
si, ti confermo che si tratta di dispositivi destinati alla protezione di
impianti idraulici e di caldaie industriali.
Utilizzare le resine a scambio ionico per addolcire l'acqua lo trovo (mi
scusino i produttori...) non troppo utile, in ambito domestico, per vari
motivi:
- le resine con il tempo si degradano con rilascio di residui non
scontatamente innocui per la salute;
- con il tempo e con l'uso si sporcano e divengono lussureggianti colture di
batteri ed alghe;
- eliminano ogni tipo di ione, il che non e' proprio l'ideale dal punto di
vista nutrizionale.
La potenza impiegata negli apparecchi e' minima, pochi watt per un
apparecchio da 2000 l/h. Cio' si spiega con il fatto che, probabilmente, le
modificazioni che la struttura del liquido subisce hanno livelli energetici
molto prossimi a quello ''fondamentale'' dell'acqua non-trattata.
Su quest'ultimo particolare spero di poter presto trovare il tempo e le
strumentazioni necessarie (necessariamente un po' sofisticate) per ulteriori
ricerche.
Giustissima la tua osservazione: l'apparecchio deve essere inserito subito
dopo il contatore. Altrimenti, al piu', non si deposita il calcare nel
bollitore del the'!
Grazie al cielo, nell'acqua dei nostri rubinetti non ci sono moltissime
sostanze interferenti (se e' rame nulla di male - basta che l'acqua non esca
dal rubinetto azzurra! - ma va male quando l'inquinante e' atrazina); di
fatto, l'apparecchio impiegato (penso uno dei piu' efficienti e
tecnologicamente avanzati sul mercato) per le prove e' montato dovunque
nella penisola, e solo in pochissimi siti (che il produttore mi sembra abbia
coscienziosamente mappato) si sa che non funziona per particolari
interferenti.
Un cordiale saluto.
Gualtiero A.N. Valeri
Received on Sat Dec 04 1999 - 00:00:00 CET
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