On 24 Giu, 18:59, Enrico SMARGIASSI <smargia..._at_ts.infn.it> wrote:
> Luciano Buggio wrote:
> > Scusa, nello studio del limite �l'intervallo epsilon del dominio non
> > si fa tendere alla dimensione nulla, cio al punto?
>
> Questa e' una formulazione discorsiva, ma e' molto pericolosa da usare
> se non si possiede la definizione vera, che puoi trovare in qualunque
> testo di Analisi Matematica.
>
> > Ed allora, arrivati a questo limite (se parliamo di intervallo
> > spaziale, come quello occupato dal razzo) si pu dire o no che il
> > segmento non c' pi , e che qundi non c' pi il razzo?
>
> Quando si definisce un limite, si prendono in considerazione *solo*
> intervalli finiti (non-zero). Quindi il razzo, nella tua terminologia,
> c'e` sempre.
E fin che c'�, c'� anche un effetto mareale che falsifica il PE.
Rispondi a questa domanda.
La validit� del PE � locale.
Cosa vuol dire? Fino a quanto bisogna restringere quell'intervallo?
Quanti nanometri?
Dimmi tu.
>
> > Guarda poi che Berkley non si occupava del PE,
>
> Ma le sue obiezioni al calcolo integrodifferenziale erano le stesse tue
> al PE: cioe' che nella definizione di derivata si usavano intervalli
> finiti che pero' poi si dovevano porre uguali a zero. La critica era
> fondata, per il livello di sviluppo della matematica dell'epoca, poi
> Cauchy e Weierstrass misero le cose a posto.
Io sono un conservatore, ed inoltre ritengo che la matematica dei
tempi di Newton sia sufficiente (a livello teorico), per spiegare
almeno gli aspetti del mondo fisico di cui mi sono occupato :-)
Ciao.
Luciano Buggio
http://www.lucianobuggio.altervista.org
Received on Thu Jun 24 2010 - 22:04:13 CEST