Pa.Ped.it wrote:
>
> Ciao Giorgio Pastore,
>
> > Non sono d'accordo. L' ottimizzazione del compilatore, piu' che dalla
> > complessita' del linguaggio dipende dalla maturita' dello stesso
> > (misurata per
> > esempio in anni-uomo dedicatici).
>
> ??? non credo. L'efficienza del compilatore (= capacita' di tradurre in LM
> il + compatto possibile il sorgente) dipende pesantemente dalla complessita'
> del linguaggio.
> Ovviamente a parita' di complessita', piu' e' vecchio il linguaggio maggiori
> saranno le ottimizzazioni applicate.
No, la tua concezione di efficienza del compilatore e' un po' datata.
Era OK ai tempi in cui la scarsezza di RAM era il problema maggiore.
Oggi le cose sono molto cambiate. La compattezza della traduzione LM non
e' una misura dell' efficienza. Giusto per darti un esempio, compilatori
efficienti sanno che trasformare la chiamata ad un sottoprogramma in
codice 'in-line', anche se rende meno compatto l' eseguibile, e' un modo
estremamente semplice di velocizzare l' esecuzione.
D' altra parte se ci fosse una dipendenza dell' efficienza del
compilatore dalla complessita' del linguaggio, il fortran 90 non avrebbe
nessuna speranza di raggiungere l' efficienza del f77.
>
> si, ok, ma non puoi certo programmare in quickbasic solo perche' e' banale
> leggere il sorgente.. eh! :-)
Non solo per questo. Pero' ti assicuro che ho usato un bel po' di
linguaggi e alla lunga anche un fisico, purtroppo mediamente poco
acculturato sul fronte informatico, si rende conto dell' importanza
della aderenza del linguaggio al problema in esame.
>
> > Questo per un fisico e' molto piu' fondamentale di qualsiasi
> > "efficienza" perche' mette in gioco la riproducibilita' e
> > controllabilita' dei risultati di calcoli numerici.
>
> si, concordo, ma prima o poi la soluzione la vuoi trovare?
> Anzi, meglio prima che poi... :-)
>
Certo, pero' la mia esperienza con programmi che richiedevano centinaia
di ore su supercomputers e' che i veri miglioramenti di efficienza
(leggi: riduzione del tempo di CPU) vengono quasi sempre da modifiche
negli algoritmi piu' che dai vari livelli di codifica.
Pero' so bene che tra i fisici il mito del programma "furbo" scritto in
assembler e' duro a morire....
Ciao
Giorgio Pastore
Received on Sat Nov 27 1999 - 00:00:00 CET
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