R: resistenza comandata

From: Andrea Francinelli <a.francinelli_at_libero.it>
Date: 1999/11/13

Nicola Scolari <Nicola.Scolari_at_epfl.ch> wrote in message
3829A3B3.A8F308DB_at_epfl.ch...

> [...] Questa e' una domanda un po' precisa di elettronica.
> Qualcuno sa come fare una resistenza variabile comandata in tensione?
> Pensavo di utilizzare un OTA ma devo dire che non ho le idee molto in
> chiaro.

Non ho idea di come classicamente si possa fare. Io
ti posso suggerire una idea che ho adottato tempo fa
in un circuito e ha funzionato egregiamente.

Ho pilotato l'uscita di un amplificatore operazionale con un
generatore di corrente. In questo modo variando la
tensione in ingresso all'operazionale potevo variare la
sua uscita mentre il generatore di corrente che la
pilotava faceva in modo che un eventuale carico vedesse
sempre la stessa resistenza: Vout/Ig (dove Vout e'
l'uscita dell' op-amp mentre Ig e' la corrente imposta
dal generatore). Ovviamente potevo variare Vout
tramite tramite l'ingresso dell'op-amp.

Chiaramente questa soluzione ha delle ovvie limitazioni
(prima cosa e' un carico attivo e, seconda cosa, non la
puoi attaccare ad un generatore di tensione). Comunque
se soddisfa i tuoi requisiti la puoi adottare e ti assicuro
che funziona (e anche bene).

Nel mio caso e' servita a comandare il pin di un
integrato al quale andava collegato un trimmer per
regolare una certa funzione, e avevo l'esigenza di
farlo in maniera elettronica (per controreazionare).
In quel particolare caso ho potuto sfruttare un
generatore di corrente interno all'ingresso del pin,
ma nulla ti vieta di fartene uno esterno (ad esempio
tramite il classico circuito BJT + diodi in serie o
BJT + diodo zener, oppure anche con uno specchio
di corrente, o con un altro operazionale...).

Utilizzare un OTA forse e' possibile (anche se adesso
come adesso non mi viene in mente come utilizzarlo -
ci dovrei pensare su) ma sicuramente il metodo
descritto sopra e' piu' semplice e meno costoso.

Un altro metodo che mi viene in mente per fare una
resistenza controllata in tensione potrebbe essere
il seguente: utilizzare la nota rete R-2R (oppure
delle resistenze pesate sulle potenze di 2), terminata
con dei FET o dei pass-transistor o degli switch analogici
integrati. L'ingresso di ogni FET poi lo colleghi
alle uscite di un DAC. In questo modo credo sia
possibile generare una rete resistiva (stavolta reale)
che puoi comandare in tensione. L'unico svantaggio
e' che hai a disposizione solo dei valori discreti
di resistenza.

Comunque quest'ultima soluzione e' sicuramente
molto piu' costosa e complessa, inoltre mi e' venuta
in mente cosi', quindi non sono neanche sicuro se
funzioni o meno. Anche qui ci dovrei pensare un
attimo, anzi ti passo la patata bollente.

> Grazie anticipatamente.
> Scola

Prego.

Andrea Francinelli
a.francinelli_at_libero.it
Received on Sat Nov 13 1999 - 00:00:00 CET

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