Re: Rapporto massa e velocita' della luce

From: Elio Fabri <mcq8827_at_mcqlink.it>
Date: 1999/10/25

Antonio De Marco ha scritto:
> La massa e' una proprieta' della materia che rimane invariata sempre ed
> in qualsiasi condizione tranne quando essa scompare e si trasforma in
> un'equivalente quantita' di energia come avviene, per esempio, nei
> processi di fusione nucleare nelle stelle.
La massa non e' una "proprieta'", ma una grandezza fisica.
Secondo la mia modesta opinione, la tua spiegazione non aiuta molto chi
non sappia gia' come stanno le cose.

Anche se sono d'accordo che
> La velocita' non porta ad un aumento della massa. Essa rimane costante.
non mi va per niente che tu aggiunga
> Quello che varia e' la cosiddetta inerzia.
e poi:
> Einstein nega questa possibilita' e afferma che il corpo con la sua
> inerzia si oppone in ogni istante ad un suo successivo incremento di
> velocita'
Scusa: questo lo sapeva gia' anche Newton!

> Per un corpo di massa pari ad 1 kg ed avente un' accelerazione di
> 100m/sec2, applicando la sua formula(*) si ricava che per velocita'
> di 100 mila, 200 mila, 295 mila, 298 mila, 299mila km/sec. sarebbero
> necessari rispettivamente 1060, 1340, 5500. 8600, 12260 nt.
>
> (*) F = ma/radice quadrata di 1- Vt2/c2.

A parte che quando vuoi dire newton (unita' di forza) faresti bene a
scrivere N (e' questo il simbolo ufficiale) qui sbagli proprio.
Non e' vero che basti usare F = ma con m sostituita da
m/sqrt(1-v^2/c^2).
L'equazione giusta, per il moto rettilineo, e'

F = (d/dt) (mv/sqrt(1-v^2/c^2)).

L'espressione in parentesi e' la forma relativistica della q. di moto.

Tornando alla storia della massa che va in energia, la cosa ve messa in
questi termini.
Un sistema, comunque costituito, ha una massa (invariante) che e' quella
che si misura al modo solito nel sistema di riferimento in cui il centro
di massa del sistema e' fermo.
Questa massa *non e'* di regola la somma delle masse dei costituenti.
Puo' essere tanto maggiore quanto minore.
Esempi: in un gas, la massa del sistema e' maggiore della somma delle
masse delle molecole, perche' queste hanno anche en. cinetica, che
contribuisce alla massa totale.
In un nucleo (ma anche in un atomo) la massa e' minore della somma di
quelle dei nucleoni, perche' questi hanno en. cinetica ma anche energia
potenziale (negativa). La differenza (difetto di massa) moltiplicata per
c^2 da' l'energia necessaria per ridurre il nucleo in frammenti (i
nucleoni).
Una particella instabile (es.: il mesone pi) ha massa maggiore delle
particelle in cui decade. La differenza la si ritrova come energia
cinetica delle particelle medesime.

L'energia si conserva sempre; ma nel fare il bilancio dell'energia
occorre considerare tutti i contributi: quello delle masse dei
costituenti, le energie cinetiche, le en. potenziali, se ci sono.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
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Received on Mon Oct 25 1999 - 00:00:00 CEST

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