Dangermouse ha scritto:
> ...
> Le stelle sono palle d'idrogeno scaldate dall'allegro scoppiettare
> delle reazioni nucleari. Osservando la luce del sole e scomponendola
> con un prisma si nota l'arcobaleno ed una misteriosa riga nera: e'
> una particolare frequenza dello spettro elettromagnetico visibile
> (oppure piu' poeticamente un particolare colore dell'arcobaleno) che
> gli atomi di idrogeno assorbono.
> Osservando una stelle lontana si nota che la riga nera non e' al
> posto giusto, ma e' molto spostata verso il rosso (cio' corrisponde
> ad una frequenza piu' bassa). Cio' sta a indicare che la stella
> lontana si allontana dalla Terra: la Terra si trova infatti nello
> stagno, ma nel cono di onde lunghe lasciate dalla stella-rametto che
> si allontana rispetto alla Terra.
Io non posso competere con lo "scoppiettante" stile di Dangermouse:
debbo pedantescamente limitarmi a correggere alcune affermazioni un po'
troppo "in orbita" ;-)
Di solito nello spettro delle stelle non c'e' "una misteriosa riga
nera": ci sono molte (a volte moltissime) "righe di assorbimento", ossia
strette regioni dello spettro dove la luce e' meno intensa.
La spiegazione e' piu' o meno corretta; si tratta di luce assorbita da
atomi (non solo d'idrogeno) nell'atmosfera della stella.
> Osservando una stelle lontana si nota che la riga nera non e' al
> posto giusto, ma e' molto spostata verso il rosso
Qui c'e' un po' di confusione.
Se osserviamo singole stelle (il che e' possibile solo nella nostra
Galassia e in quelle piu' vicine) puo' accadere di tutto: potremo vedere
sia spostamento verso il rosso, sia verso il violetto (e mai "molto").
Questi spostamenti sono dovuti ai moti delle stelle, quindi a effetto
Doppler.
> Questo spostamento verso il rosso si osserva per tutte le stelle, a
> parte uno sparuto numero di stelle vicine che presenta uno
> spostamento verso il blu: ahiahia tra qualche tempo ci potrebbero
> arrivare addosso, con questo pensiero sulle spalle non riusciro' a
> godermi la tanto meritata pensione...
> Lo spostamento verso il rosso della maggior parte delle stelle e' un
> indizio che l'Universo in questo momento sta espandendo a tutta
> birra!
Ora invece D. vuole raccontare il cosiddetto "redshift cosmologico", ma
non lo conta giusto.
Questo redshift e' misurabile con sicurezza solo su oggetti parecchio
lontani: di fatto galassie dove non e' possibile distinguere le singole
stelle.
E' vero che il redshift e' tanto maggiore quanto piu' l'oggetto e'
lontano; anzi in prima appross. c'e' proporzionalita' fra redshift e
distanza (legge di Hubble).
E' anche vero che molto spesso, e non solo in testi divulgativi, si
descrive questo redshift come dovuto a effetto Doppler, ma e' una
spiegazione distorta, che non fa capire quello che davvero succede.
Dato che dell'argomento si e' parlato spesso, non vorrei ripetermi
ancora; ma era necessario mettere sull'avviso.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
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Received on Fri Oct 22 1999 - 00:00:00 CEST