Re: Attrito statico e lavoro

From: Andrea De Michele <andrea.demichele_at_gmail.com>
Date: Mon, 13 Mar 2023 01:42:56 -0700 (PDT)

On Sunday, March 12, 2023 at 1:25:04 PM UTC+1, Giorgio Bibbiani wrote:
> Il 11/03/2023 18:57, Andrea De Michele ha scritto:
>
> Perché "non usare mai"? Ovviamente dipende da quanto richiediamo
> che il modello descriva precisamente il fenomeno...

Penso di essermi chiarito le idee con questo ragionamento.

È vero che all'energia cinetica contribuiscono sia le forze interne che le forze
esterne, e che il lavoro di una forza va calcolando prendendo lo spostamento del
suo punto di applicazione. Ma è anche vero che da F_tot = M * a_cm segue che:

F_tot * s_cm = 1/2 M V_cmf^2 - 1/2 M V_cmi^2

cioè il lavoro della risultante delle forze considerata come applicata al
centro di massa dà il risultato corretto per la variazione dell'energia cinetica
del centro di massa.

Questo è quello che si fa quando usiamo il modello di punto materiale: le forze
interne non compaiono, tutte le forze esterne sono applicate al centro di massa,
e l'unica energia cinetica che consideriamo è quella del centro di massa
trascurando l'energia rotazionale, e ... .

In questo modello quindi nel caso dell'auto a fare il lavoro è l'attrito statico,
poiché in questo modello non possiamo considerare il vero punto di applicazione
dell'attrito statico ma lo consideriamo applicato al centro di massa che si
muove.

Il modello non è sbagliato ed è comunque utile poiché ci fornisce il giusto valore
dell'energia cinetica del centro di massa, basta poi non pretendere che la macchina
accelleri senza il motore poiché ci pensa l'attrito a fornire energia.

--
Andrea De Michele
Received on Mon Mar 13 2023 - 09:42:56 CET

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