Re: R: R: Fotoni ed onde E.M.
>
>In che senso uniforme ?
>Se intendi come densita' ok ma immaginiamo anche un onda piana che occupa
>una certa regione di spazio o anche tutto...e cosa farebbe ?? resterebbe
>ferma ? si avrebbero delle zone di campo x e delle altre di campo y
costanti
>nel tempo ????? non credo proprio!!! e' proprio qui il concetto di onda:
una
>volta prodotta "vive" autonomamente e si propaga di suo...
Il punto e' proprio che un'onda piana non occupa una CERTA regione di spazio
ma TUTTO lo spazio.
Cioe' per sua definizione un'onda piana NON puo' essere confinata e quindi
non puo' viaggiare, dunque non puo' trasportare informazione!
Per avere un'onda in una regione confinata devi necessariamente costruire un
pacchetto!
>>Quando si
>>parla di propagazione ci si riferisce implicitamente alla possibilita' di
>>trasmettere un'informazione, per esempio dell'energia.
>
Il sole? Il microonde? Pacchetto d'onde=trasporto di energia. L'energia e'
il quadrato del campo elettrico!
>
>>Ma scherzi? Pensa solo alla radio. Sai cosa significa AM?
>
>Ti diro' che abbiamo proprio costruito una radio a modulazione di ampiezza
>in laboratorio di fatto AM significa che a un'onda di una certa frequenza
>fissa viene modulata l' ampiezza a seconda di cio' che deve trasmettere e
>ricevere e questa ampiezza rappresenta il "suono".
>Di fatto il risultato e' equivalente ad un "pacchetto" di frequenze
comprese
>tra portante+- frequenze sonore
Quindi su questo siamo daccordo mi pare. Avete modulato un'onda 'piana' per
trasmetterla!
>
>Il resto va bene ma ribadisco che l'eletromagnetismo e' sbagliato come
>interpretazione della realta' : le fenditure di young e altri esperimenti
lo
>hanno abbastanza chiarito come pure il fatto che funzioni nelle grosse
>approssimazioni che sappiamo ma la REALTA' (ammesso di conoscerla) e' ben
>diversa e spiegata sufficientemente solo dalla MQ
Sei di nuovo fuori strada. L'esperimento di young semmai dimostra che una
descrizione particellare dei campi non e' soddisfacente.
Evidenzia infatti la natura ondulatoria del campo, cioe' i fenomeni di
interferenza e diffrazione che sono naturalmente scritti nelle equazioni di
Maxwell.
Che per spiegare alcuni aspetti, peraltro microscopici, quindi avulsi dalla
realta' delle casalinghe, e' di certo vero.
Ma di certo non ha senso portare ad esempio l'esperimento di young che ha
dimostrato come ti ho detto la natura ondulatoria dei campi!
Se posso permettermi ti consiglio una istruttiva lettura che di certo
conoscerai: Feynman III volume, capitoli 1 e 2.
Ciao
>
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Received on Fri Sep 24 1999 - 00:00:00 CEST
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