Re: Giano Epimeteo e due atomi che si urtano

From: LuigiFortunati <fortunati.luigi_at_gmail.com>
Date: Mon, 14 Jun 2010 12:52:45 -0700 (PDT)

On 14 Giu, 13:19, Konx <cesco..._at_gmail.com> wrote:
> > E a me, che ho presentato un modello di gravita' e una formula con
> > tanto di equazione e numeri, a cosa e' servito?
>
> > Nessuno, che abbia un laboratorio a disposizione, si e' preso la
> > briga di verificare se la formula e' corretta oppure no.
>
> Mi sa che non ti ben chiara la mole di preparazione che un
> esperimento del genere (per quanto "semplice") richiederebbe.

  Effettivamente, il sospetto che questa cosa non fosse cosi'
semplice, l'avevo avuto.

> Prima di tutto, dai per scontato che chiunque lavori nel campo della
> fisica sperimentale abbia un laboratorio con una bilancia di Cavendish
> a disposizione. Cosa estremamente falsa, direi.
>
> Ma diamo pure per scontato che io abbia qui una bilancia di Cavendish.
> Non che domani entro in lab, ci attacco due masse e tutto funziona.
>
> - L'elettronica di controllo l'hai considerata? cosa ti serve per fare
> le misure che vuoi fare tu?
> - Con quanta precisione bisogna farla la misura? ovvero, se metto la
> massa A e B seguendo le tue specificazioni, a quale cifra decimale
> inizio a vedere la differenza? Perche' piu' in la' andiamo con la
> precisione, pi l'attrezzatura deve essere sofisticata e pi complessi
> diventano i sistemi di controllo.

  La precisione non e' affatto necessaria, perche' bastano (e
avanzano) due sole misurazioni approssimative, da confrontare tra
loro.

  Se la seconda misurazione risulta "approssimativamente" uguale alla
prima e' giusta la formula di Newton ed e' sbagliata la mia.

  Se la seconda misurazione corrisponde "approssimativamente" al
DOPPIO della prima avviene l'inverso: la mia e' giusta e quella di
Newton e' sbagliata.

> - Quali sono le fonti di errore? come faccio a renderle ininfluenti o
> come faccio a conoscerle in modo da "sottrarle" dall'analisi dei dati?

  Questo non lo so proprio.

  Come ho gia' scritto, sono un teorico e non uno sperimentale.

> Cosi', a naso, direi che una persona sola potrebbe perderci anche un 6
> mesi per impostare l'esperimento e tenere in conto tutti i problemi
> che potrebbero sorgere e potrebbero dare effetti sulla misura.
> Dopodiche', il tuo apparato lo devi calibrare e anche qui i test
> possono richiedere mesi. (per dire, se sono in un lab normale potrei
> avere variazioni di umidit /temperatura/altro che influenzano la
> misura e quindi devo passare del tempo a monitorare il sistema per
> vedere l'influenza sistematica che le condizioni variabili hanno in
> modo da tenerne conto nei dati).
>
> Insomma, posto che uno abbia un lab e l'attrezzatura gi in loco (cosa
> niente affatto ovvia) e posto che uno abbia la voglia di andare a
> verificare una roba del genere (anche qui, niente affatto ovvio), mi
> pare che anche iniziando domani, prima di un annetto qualche risultato
> sia abbastanza difficile da ottenere.

  Immaginavo che fosse complicato, ma non cosi' tanto.

  E certamente non lo immaginavano neanche coloro che hanno
consigliato di fare tutto da solo, suggerendomi di comprare una
bilancia di Cavendish dal costo di un paio di migliaia di euro (cosa
che, alla luce di quanto dici, sarebbe stata solo una perdita di tempo
inutile).

  Comunque grazie per le tue informazioni.

> ciao ciao
>
> Konx.

Ciao, Luigi.
Received on Mon Jun 14 2010 - 21:52:45 CEST

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