R: Sulla regola dimensionale
> >... e invece c'� questa cosa che ci copre l'evento futuro. E' l'evento
> >presente!
> Qui non sono d'accordo anzi volendo un esempio c'e': guardando le stelle
noi
> le vediamo come erano qualche milione di anni fa e l'evento presente non
ci
> copre un bel niente...
L'evento presente, � l'insieme di tutte le radiazioni elettromagnetiche che
raggiungono i tuoi occhi in un determinato istante di tempo...
indipendentemente dall'istante in cui la sorgente ha emesso la radiazione.
Soltanto se le radiazioni elettromagnetiche si muovessero a velocit�
infinita allora si verificherebbe ci� che hai detto tu...
> >Non abbiamo gli opportuni "gradi di libert�" che ci
> >permetterebbero di muoverci nel tempo. Questi gradi di libert� ci sono
> >preclusi dalla monodimensionalit� temporale. In uno spazio
monodimensionale
> >non abbiamo molta scelta di movimento... o in avanti o indietro; in uno
> >spazio a due dimensioni, possiamo ruotare su noi stessi e possiamo
sceglire
> >tra un'infinit� di direzioni (tante quante sono le rette passanti per un
> >punto). In uno spazio a tre dimensioni la scelta di movimento aumenta
> sempre
> >di pi�.
> Eh no: e' ben diverso e non centra la monodimensionalita', in uno spazio a
> 1D noi lo vediamo comunque tutto o meglio secondo il tuo vecchio
> ragionamento vediamo le proiezioni dunque a 0D
> pero' non ci e' precluso di vedere un punto lontanissimo se non si para
> nulla in mezzo.
> E poi non vedo il nesso tra muoversi e vedere...
Questo � normale se pensi in 3 dimensioni.... devi provare ad inglobare nei
tuoi ragionamenti anche il tempo. Per fare questo, puoi aiutarti con il
seguente schema. Immagina il tempo come una sequenza di spazi
tridimensionali che si susseguono davanti ai tuoi occhi, cos� come una
pellicola di un film. Quello che tu vedi � l'istante che vivi. Per la
particolare struttura quadrimensionale, non ci � possibile spostare la
nostra attenzione verso un fotogramma che ancora non si � presentato...
possiamo, di volta in volta, osservare soltanto il "fotogramma" che ci si
pone davanti. E' quel "fotogramma" (sto usando una metafora) che ci
impedisce di guardare altri fotogrammi.
Se la nostra struttura fosse pi� complessa, potremmo scorrere i vari
"fotogrammi" e guardare un fotogramma del futuro o del passato.
> >Se li dovessimo rappresentare con dei vettori, questi sarebbero tra loro
> >"linearmente indipendenti", ovvero costituirebbero la base di uno spazio
> >vettoriale.
> Insomma mi spiace essere sempre critico ma per essere linearmente
> indipendenti ( o no) 2 vettori devono fare parte dello stesso spazio m, un
> vettore spazio e uno tempo non sono niente cosi', va bene invece se
> definisci uno spazio 4D e prendi (x,y,z,0) e (0,0,0,t) che ovviamente sono
> indipendenti.
Anche a me dispiace di dovere criticare, ma due vettori sono linearmente
indipendenti quando non puoi ricavare l'uno dall'altro, cio� quando non sono
esprimibili mediante una combinazione lineare. Se dici che un vettore spazio
e un vettore tempo "non sono niente cos�", stai dicendo che implicitamente
che non sono linearmente indipendenti, ovvero che sono linearmente
dipendenti. Secondo quello che hai appena detto, tu saresti in grado di
ricavarti lo spazio a partire dal tempo (o viceversa)! Non mi sembra che si
possa fare ;-)
Non c'� bisogno di prendere una rappresentazione a 4D per dire che una
dimensione spaziale e la dimensione temporale sono fra loro linearmente
indipendenti...
> >Allora visto non sappiamo il valore dell'angolo, proviamo a fare delle
> >ipotesi. Sono ortogonali?
> La risposta c'e' se come suddetto abbiamo a priori definito uno spazio a
> prodotto scalare da cui si ricava l'angolo altrimenti non e' definito
Esiste un altro modo...
Se hai seguito la discussione, ti sarai reso conto delle conclusioni finali!
Ciao da Fabio Ceccarelli
Received on Wed Sep 01 1999 - 00:00:00 CEST
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