Re: La velocità della gravità, cosa dicono gli esperimenti.

From: Francesco Esposito <esposito_at_unibas.it>
Date: 1999/08/28

Ho letto l' "articolo" di TVF presente all'indirizzo web

http://www.ldolphin.org/van Flandern/gravityspeed.html


e devo dire che sono alquanto perplesso.

Prima di tutto devo dire a quelli che si sono risentiti del fatto che
dicessi che TVF e' un matematico e non un fisico che ovviamente non
volevo in alcun modo essere offensivo nei
confronti dei matematici, ne' volevo dire che i fisici avessero
l'esclusiva sullo studio della gravitazione. Giusto una riflessione
sulla differenza tra la formazione dei fisici e quella
dei matematici. Per laurearsi un fisico deve superare 4 esami di
laboratorio, cosa che
gli da' almeno le basi per capire come interpretare le misure effettuate
da un esperimento,
mentre chi studia matematica, almeno in Italia, deve superare solo i due
esami di Fisica1 e Fisica 2. Mi sembra chiaro, quindi, che gli strumenti
in mano ai fisici e ai matematici sono diversi.

Passo ora a commentarte brevemente l'articolo. Premetto che non sono uno
specialista
del campo, ma qualche commento sulle linee generali posso sicuramente
farlo.
La prima cosa che mi lascia perplesso e' il fatto che si citano quasi
tutti
lavori molto vecchi, cosa strana perche' in fisica si pubblicano ogni
anno lavori
su queste cose.
La seconda cosa che mi turba e' il modo in cui sono elencati una serie
di risultati sperimentali,
senza una descrizione del tipo di esperimenti effettuati, e quindi di
eventuali errori di misura
e affidabilita'. La cosa grave, secondo me, e' che mancano completamente
riferimenti
bibliografici che descrivano gli esperimenti in questione. Forse questa
mancanza e'
dovuta al fatto che TVF e' un matematico, e non un fisico.

Infine, due questioni piu' "tecniche". La prima e' che, a quanto sembra
, TVF ha
fatto i conti semplicemente introducendo un ritardo nella gravitazione
Newtoniana, e
non usando la RG.

La seconda cosa (forse posso sbagliarmi, ma non credo) e' che TVF
commette un errore nell'affrontare la propagazione di perturbazioni del
campo gravitazionale allo stesso modo della
propagazione dei fotoni, pretendendo che ci sia un effetto di
aberrazione analogo nei due casi.
Infatti, mentre posso trattare i fotoni, con una certa approssimazione,
come proiettili, mi sembra
strano trattare allo stesso modo le piccole perturbazioni di un campo
essenzialmente statico
come e' quello generato dal sole.
Certamente qualcuno piu' esperto di me in RG sapra' dirmi se sbaglio.

Sto cercando di procurarmi l'articolo su PLA, appena possibile vi faccio
sapere qualcosa.




Ciao a tutti

Francesco Esposito
Received on Sat Aug 28 1999 - 00:00:00 CEST

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