Re: I numeri del lotto che non escono
Quel che pi� mi infastidisce di questa mania dei ritardatari � che se ne
parli in relazione al gioco del Lotto.
Appurato sia matematicamente che praticamente, tramite simulazioni al
computer, che in un gioco di puro caso non possono esistere sistemi
vincenti, vorrei fare alcune osservazioni.
Se fate una simulazione in parit�, cio� in cui il banco paghi in base al
calcolo delle probabilit�, vi accorgerete che non potrete mai escogitare n�
un sistema vincente, n� uno perdente. Qualora il banco trattenga per se una
parte delle vincite dovute, qualunque sistema diverr� statisticamente
perdente tanto pi� quanto maggiore sar� la parte indebitamente trattenuta.
L'indebito trattenuto dal Lotto � il pi� allucinante che si sia mai avuto
nei giochi d'azzardo, dal 40% sul numero secco al 98% sulla cinquina.
In una roulette ad uno zero, il banco trattiene indebitamente, cio� al di l�
della proporzione probabilistica, 1/37� della puntata e purtuttavia i casin�
arricchiscono i loro proprietari.
Da un casin�, su dieci giocatori, escono in media sei perdenti e quattro
vincenti, dal Banco Lotto nove perdenti ed un vincente.
Con quello che paga le puntate il Lotto non vale nemmeno la pena di tentare
un sistema.
I sistemi possono funzionare, e funzionano, solo quando la funzione random
non � corretta, e quella dei computer spesso non lo �, ma � facile
accorgersene e randomizzarla ulteriormente.
Anche la funzione random della roulette spesso non � corretta, e per questo
nei casin� vengono ruotati i croupiers, le ruote rispetto alle bussole, le
palline vengono spesso sostituite ed il bilanciamento controllato di
frequente.
Se la randomizzazione � corretta non pu� esistere alcun sistema vincente.
E' ad ogni modo possibile vincere sia alla roulette che al Lotto, basta
avere fortuna, solo che alla roulette ne serve molto meno che al Lotto.
E' proprio per l'orrendo prelievo che lo stato esercita nel Lotto e in altri
giochi che gestisce che fioriscono gli allibratori clandestini.
Viste le quote di prelievo adottate dal Banco Lotto, direi che non si possa
nemmeno considerare un gioco d'azzardo, ma una " tassa per polli ".
E forse soffro di "dietrologite cronica", ma mi viene il sospetto che
l'abissale ignoranza che la popolazione generale mantiene sul calcolo
probabilistico sia se non fomentata almeno furbescamente tollerata dal
nostro Stato.
Ciao a tutti, Mauro.
Received on Mon Aug 02 1999 - 00:00:00 CEST
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