Volevo esporvi un po' meglio la questione che da tempo mi angoscia un po',
poich� nessuno riesce a darmi una risposta soddisfacente. (mi scuserete se
insisto ancora, spero...)
Sappiamo che ogni volta che l'osservatore "a" si avvicina a "b" entrambi
osservano per effetto doppler sia un aumento della frequenza di un'onda
emessa dall'altro osservatore , sia SOPRATTUTTO vedono l'orologio
dell'altro andare piu' veloce, per via del fatto che si stanno avvicinando
(a vel. tendente a c). Fin qui tutto ok, giusto?
Ora il fatto � che in realt�, come sappiamo, la dilatazione temporale non ha
niente a che fare con questo fenomeno "classico", ma cio' non toglie che i 2
eventi (effetto doppler e dil. tem.) si verifichino CONTEMPORANEAMENTE, ok?!
Allora perch� non si DEVE MAI tenere conto dell'effetto doppler quando si
calcola una dilatazione temporale?
MEGLIO: l'effetto dop. classico (che tutti vogliono trascurere, sembra...)
implica che se "a" va verso "b" si abbia "contrazione" del tempo
(classica!!!) , mentre invece si ha CONTEMPORANEAMENTE dilatazione del tempo
relativistica, come funziona quindi la cosa se TUTTI E DUE I SISTEMI
RIMANGONO INERZIALI, e non si ha quindi il paradosso dei gemelli?
La metrica pseudoeuclidea spiega l'esistenza della dilatazione temporale, ma
mai un cenno a un problema "MISTO" simile.
Grazie a tutti quelli che vorranno rispondere, anche in mail:
Andre.12_at_usa.net
Received on Mon Jul 26 1999 - 00:00:00 CEST
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