Re: R: R: I numeri del lotto che non escono

From: Francesco S. Rinaldi <rinafra_at_tin.it>
Date: 1999/07/28

>>> Che?
>>> vedi http://www.mistral.co.uk/ghira/ritardi.html

>>Sono perfettamente daccordo con tutto quello che ho trovato scritto, anzi,
>>e' forse lo studio piu' bello e obiettivo che ho visto riguardo al lotto.

>Grazie :-)

Ciao, Adam.
Innanzitutto mi associo ai complimenti per le tue Faq.
Io mi sono trovato molto spesso nella (triste) situazione di tentare di
convincere persone dell'inutilit� della "teoria" dei ritardi nel Lotto,
che in effetti � abbastanza diffusa. Escludendo quelli che propugnano
queste teorie in perfetta malafede (perch� ci lucrano sopra), rimane
comunque un sacco di gente, anche di un certo livello culturale
(scientifico e non) sinceramente convinta della bont� di tale teoria.
Dopo aver sostenuto decine e decine di discussioni in proposito, mi sono
convinto che un approccio teorico-probabilistico, pur essendo a mio
avviso correttissimo, non ha speranza di ottenere risultati. Il motivo a
mio parere � questo: una volta che si accetti la ovvia premessa che le
successive estrazioni sono indipendenti, la conseguenza che la teoria
dei ritardi � una bufala � evidente di per se, ed ogni dimostrazione che
si possa dare risulter� meno convincente della verit� che dimostra, ed
anzi per chi non e' in grado di seguire una dimostrazione matematica si
confonder� nel mare delle pseudoteorie dei vari ciarlatani.
D'altro canto, io non ho incontrato nessuno che sostenesse che le varie
estrazioni fossero dipendenti.
Tutt'al pi� c'� qualcuno che sostiene la tesi ( non del tutto
impossibile ), che alcuni numeri escano con una frequenza leggermente
maggiore di altri, ma questo, eventualmente, come anche tu affermi, pi�
che giustificare la teoria dei ritardi al massimo la inficierebbe
ulteriormente, in quanto in tal caso converrebbe scommettere sui numeri
piu' frequenti.
Un'altra "scuola di pensiero" con cui � difficile ragionare � quella che
ti da' per buone tutte le dimostrazioni matematiche, e poi ti dice:"
vabb�, ma questa � la teoria, in pratica non va cosi !!", senza essere
per� in grado di fornire una minima spiegazione per questa supposta
discrepanza tra teoria e osservazione, e soprattutto non fornendo alcun
dato a favore della propria tesi.
Per tutte queste ragioni, e per molte altre che qui evito di esporre, ho
rinunciato ad insistere pi� di tanto con questi individui.
D'altro canto, anche in casi pi� semplici ho potuto riscontrare quanto
alcune "illusioni probabilistiche" in certa gente siano cos� radicate da
resistere a qualsiasi ragionamento che le smentisca.
Faccio un esempio:
Nel gioco del totocalcio, (spero che Adam lo conosca), uno dei metodi
pi� diffusi di riduzione dei sistemi � quello dell'eliminazione di
colonne in cui ci siano serie troppo lunghe di segni uguali, o
equivalentemente colonne con un numero troppo basso di variazioni di
segni.
La giustificazione per cio' � che :"statisticamente nella maggioranza
dei casi le colonne vincenti hanno le suddette caratteristiche."
A chi abbia un minimo di esperienza di meccanica statistica (ma anche a
chi abbia semplicemente un po' di buon senso), deve risultare chiaro che
cio' � una baggianata: il fatto che le colonne vincenti raramente
abbiano serie lunghe di segni uguali, � dovuto semplicemente al fatto
che nell'insieme di tutte le colonne possibili le colonne con tali
caratteristiche sono "di meno" rispetto a quelle con serie corte.
Il punto � che io per vincere non devo indovinare a che sottoinsieme
appartiene la colonna, ma devo indovinare esattamente la colonna, ed
ogni colonna � equiprobabile.
(In effetti qui il discorso andrebbe un po' modificato in quanto i segni
del totocalcio non sono casuali ma legati ad eventi sportivi, ma la
sostanza rimane in quanto la natura del problema riguarda principalmente
l'ordine in cui le partite appaiono in schedina. Cio�, una volta che
siano dati i risultati di una schedina, io posso considerare tutte le
permutazioni delle gare, ottenendo tutta una serie di colonne
"vincenti", ed � evidente che anche in questo caso le colonne con serie
lunghe saranno di meno. Ed in ogni caso, questo sistema di riduzione
viene usato anche in concorsi completamente casuali, tipo per esempio
il vecchio Enalotto)
Eppure io raramente sono riuscito a convincere qualcuno di questo fatto.
A proposito, qualcuno ha delle obiezioni a cio ? :-)
Ciao,
Francesco.
Received on Wed Jul 28 1999 - 00:00:00 CEST

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